Juan de Herrera è considerato uno dei maggiori esponenti dell’architettura rinascimentale ispanica. Da lui deriverà uno stile architettonico sobrio e severo, chiamato Herreriano ebbe una notevole influenza sulla successiva architettura spagnola, soprattutto per tutto il XVII secolo.

Breve biografia

Juan de Herrera de Maliaño è nato a Roiz nel nord della Spagna nel 1530 ed è morto a Madrid il 15 gennaio 1597.

Nato in una famiglia benestante ma da una relazione al di fuori del matrimonio ha lasciato la casa paterna nel 1547. Si unì ai cavalieri di Filippo II, allora ancora principe, e viaggiò per le Fiandre, la Germania e l’Italia. Qui entra in contatto per la prima volta con le correnti rinascimentali del tempo.

Una volta tornato in Spagna si arruola nell’esercito e partecipa nel 1553 alle campagne in Piemonte sotto Ferrante I Gonzaga ma anche alla campagna delle Fiandre con Carlo I. Successivamente si unì alla guardia personale dell’imperatore fino al suo congedo nel 1556.

Alla morte di Carlo I nel 1558, si mise al servizio di Filippo II. Si occupa dell’insegnamento del principe Carlo e, nell’esercizio di tale attività, copia le figure astronomiche del “Libro della Conoscenza Astronomica”. È considerato un buon disegnatore e ben informato sul funzionamento di diverse macchine.

Il 18 febbraio 1563 iniziò a lavorare con Juan Bautista de Toledo, autore del progetto iniziale per il monastero di El Escorial. Dopo la sua morte assume ufficialmente la direzione dei lavori, che terminerà nel 1584. Con la costruzione di El Escorial definisce il suo stile architettonico che rapidamente si espanderà per tutta la Spagna. Nel 1579 fu nominato Ispettore dei Monumenti della Corona.

Opere architettoniche

La carriera di Juan de Herrera iniziò nel 1561 con i lavori del Palazzo Reale di Aranjuez nella città madrilena di Aranjuez. Due anni dopo iniziò la collaborazione con Juan Bautista de Toledo nella costruzione del monastero di San Lorenzo de El Escorial.

Alla morte di Bautista de Toledo nel 1567, gli succedette nella direzione dei lavori. Juan de Herrera modifica i piani, ampliandoli e ritoccando l’ornamentazione dell’interno della chiesa e l’impianto della facciata. Crea così un edificio unico che si distingue per la sua austerità. Il suo design si basa sull’orizzontalità, sull’uniformità compositiva e sul decoro sobrio.

Parallelamente alla direzione delle opere di El Escorial, realizzò diversi progetti in giro per la Spagna come la facciata sud dell’Alcázar de Toledo (1571-1585), la Lonja de Sevilla (1583) e la Casa de la Moneta di Segovia (1583).

La sua nomina da parte di Filippo II a Ispettore dei Monumenti della Corona apre le porte a nuovi progetti architettonici, tra i quali spicca la Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione di Valladolid (1589). Si tratta di un’opera di grande rilievo, con una struttura di enorme complessità. Rimarrà incompiuta ma servì da esempio per le cattedrali del Sud America.

Palacio Real de Aranjuez – ©Fernando García Redondo (Flickr CC BY 2.0)

Giardini

Progettò anche l’ampliamento del Giardino del Re del Palazzo Reale di Aranjuez. Il progetto iniziale era di Juan Bautista de Toledo e Juan de Herrera iniziò a modificarlo a partire dal 1577. Inizialmente si trattava di un giardino recintato sul modello rinascimentale italiano del giardino segreto e privato. Era visibile dai balconi del palazzo ed era formato da una disposizione regolare di strade costeggiati da siepi di bosso, fiori e bassa vegetazione. Al centro si trovava una fontana di diaspro verde, opera di Roque Solario.

Monastero di San Lorenzo de El Escorial

L’architettura del monastero ricorda i tre luoghi in cui Filippo II aveva vissuto ed aveva amato. La pianta rettangolare con le sue quattro torri angolari, comune nelle sobrie fortezze in pietra castigliana ricorda i periodi che il re ha passato a Valladolid mentre il periodo a Milano è simboleggiato dall’architettura classica italiana nella basilica e i portali. Per finire le tipiche coperture in ardesia fiamminga, realizzate in questo caso con l’ardesia delle cave Bernardos, rimandano a Bruxelles.

Il Monastero si distingue per la forza della sua immagine grazie alla sapiente composizione del suo complesso programma funzionale e al rigore architettonico di ogni sua parte. Rigorosa ma anche elegante nell’articolazione architettonica tra i diversi pezzi, le proporzioni sono perfette e tutta la struttura presenta ricchi valori simbolico. Molto importante per l’epoca l’impressionante unità di stile dovuta anche al fatto che sia stata realizzata in poco più di vent’anni.

L’ordine, la gerarchia e il perfetto rapporto tra tutte le parti della composizione sono i valori del progetto. Riesce ad integrare monarchia, religione, scienza e cultura nell’asse principale grazie alla presenza del Portale Maggiore con la statua di San Lorenzo, la Biblioteca, i Re di Giuda, la Basilica e il Palazzo Privato del Re. Fino ad arrivare al Tabernacolo con l’Eucaristia che riesce ad anticipare l’arrivo del Barocco.

Nascita dello stile Herreriano

Lo stile scelto fu quello rinascimentale, molto raffinato e privo di una eccessiva decorazione. Nonostante la sua austerità e l’apparente freddezza, il Monastero di El Escorial era un simbolo del salto tra una Spagna medievale ad una Spagna moderna. È diventato anche il miglior esempio del Rinascimento spagnolo e del modello dello stile chiamato Herreriano.

Le Corbusier visitò l’edificio nel 1928 e ne lodò l’architettura, al punto che ne è stata evidenziata la somiglianza con il progetto Mundaneum dell’anno successivo.

San Lorenzo de El Escorial – ©santiago lopez-pastor (Flickr CC BY-SA 2.0)

Maria Giulia Parrinelli

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