Un Cristo sott’acqua. Non è una rarità, ma sicuramente il più vicino e noto nell’area delle acqua italiane è sicuramente quello collocato sul fondale della baia di San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino, ed è noto come Cristo degli abissi.

La storia del Cristo degli Abissi

Per vederlo occorre scendere a 17 metri di profondità nell’area naturale Marina protetta di Portofino. E qui, sul fondale, una statua bronzea posta nel 1954 accoglie i curiosi con le braccia aperte in segno di pace e idealmente rivolte in alto verso Dio in cielo.

La sua storia del Cristo degli abissi di San Fruttuoso si lega alla morte di Dario Gonzatti durante un’immersione e alla volontà di Dulio Marcante di porre una statua commemorativa sul fondale marino.

Così, il 29 agosto l’opera uscita dalle mani dello scultore Guido Galletti, creata nella fonderia artistica Battaglia e alta circa 2,50 metri venne posata grazie all’intervento della Marina Militare Italiana.

Eliche di sommergibili e mani perdute: i particolari che non ti aspetti

Le curiosità e i fun fact che hanno caratterizzato la storia di questo Cristo degli Abissi sono molte, fin dal suo concepimento dato che per realizzarla vennero usate medaglie, eliche di sommergibili americani donati dall’U.S. Navy e altri elementi navali in bronzo fusi.

Nel 2003, invece, il restauro non solo la preservò dalla corrosione e dalle incrostazione, ma soprattutto le ridiede la mano staccata da un’ancora.

Oggi l’opera è meta di numerose escursioni, tanto da essere una delle più ambite del litorale ligure e, negli anni, il Cristo è diventato simbolo della passione per la subacquea e il mare. Un’immersione decisamente sui generis – che in realtà non presenta particolati difficoltà tecniche – ma che si può ammirare, nelle giornate di mare limpido, anche a pelo d’acqua, con un comodo snorkeling.

Il Cristo degli abissi di San Fruttuoso
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