La critica di tutto il mondo ha più volte sottolineato che uno dei segreti del Gattopardo, il capolavoro di Luchino Visconti vincitore del Festival di Cannes del 1964, sono le sfarzose, straordinarie ambientazioni del palazzo nobiliare che fa da scenario alle vicende dell’immaginario Principe di Salina, alle prese con l’Unità di Italia e l’irruzione della borghesia commerciale e artigianale nella fino ad allora immobile elite dirigente nobiliare, in forte decadenza economica.

Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963). Veduta di Villa Boscogrande

Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il Gattopardo è interpretato tra gli altri da Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Alain Delon, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Romolo Valli, Serge Reggiani, con piccole parti affidate ad attori che avrebbero fatto parlare di loro, da Giuliano Gemma a Ottavia Piccolo, da Lou Castel a un giovane Terence Hill. 

Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963). Una delle scene ambientate nell’interno di Villa Boscogrande

La gran parte del film è ambientata tra i saloni, le stanze e il magnifico giardino della Villa Boscogrande, alle porte di Palermo, restaurata per l’occasione a tempo record: soli 24 giorni.  Non è però il salone delle feste della Villa ad aver ospitato le riprese del gran ballo finale che rappresenta il momento davvero memorabile del film. 

Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963). Una delle scene ambientate nell’interno di Villa Boscogrande

Per quello si scelse il centralissimo Palazzo Gangi, riarredato per l’occasione con il contributo della nobiltà palermitana. Il film vinse il Nastro d’argento per la migliore scenografia. E’ tuttora considerato tra i più importanti della storia italiana del cinema. 

Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963). La scena del ballo, ambientata a Palazzo Gangi (Palermo)

Lorenzo Martini
Ciak Magazine