Un riconoscimento degli effetti benefici del giardino terapeutico in termini di sollievo dai sintomi, riduzione dello stress e miglioramento della sensazione di benessere e speranza. Il Chelsea Flower Show appena concluso ha decretato come Best in Show Horatio’s Garden, un giardino progettato da Charlotte Harris e Hugo Bugg che accoglie la disabilità in generale e in particolare quella di persone affette da lesioni traumatiche alla colonna vertebrale o che hanno esigenze di mobilità diverse.

Horatio’s Garden
Un’altra vista del giardino dove si può apprezzare la studiata combinazione di piante e, in primo piano, una Betula nigra. Foto © Lucy Shergold

La vita di questo giardino, e su una superficie otto volte maggiore, proseguirà dopo la manifestazione al The Princess Royal Spinal Cord Injuries Centre al Northern General Hospital di Sheffield, dove sostituirà un parcheggio. A dimostrazione di come l’interazione con la natura possa svolgere un ruolo chiave nel ripristinare le risorse necessarie per far fronte alle difficoltà, coinvolgendo la mente in maniera passiva verso altre direzioni.

Una vista dei percorsi realizzati con un materiale innovativo. Foto © Marianne Majerus

Horatio’s Garden è giardino terapeutico in cui ogni aspetto è stato tenuto nella giusta considerazione, a cominciare dai percorsi. Privi di ostacoli e angoli retti o acuti e ampi, sono realizzati con un materiale innovativo, piacevole esteticamente, realizzato con materiali di riciclo, a basso contenuto di carbonio e con calcestruzzo privo di cemento, completamente permeabile e posato senza giunture. Queste caratteristiche rendono la superficie morbida e accogliente e consentono di eliminare la fatica e il disagio di chi la percorre su una sedia a rotelle.

Un’altra vista di Horatio’s Garden, con in primo piano un Acer campestre a ceppaia. Foto © RHS/Neil Hepworth

Ricco di significati ispirato all’ambiente e alle tradizioni del luogo in cui sarà ricollocato, questo giardino è così un luogo dell’identità e della memoria, di immersione sensoriale, da vivere anche come uno specchio delle emozioni. Una fontana è vivacizzata dai calchi delle posate per cui la città è famosa; posizionata ad altezza sedia a rotelle consente inoltre di far scorrere le mani nell’acqua, il cui suono allieta l’ambiente.

Gli autori del progetto, Charlotte Harris e Hugo Bugg. Foto © Lucy Shergold

Una piccola costruzione calda e accogliente, quasi un nido, realizzata con scandole di legno e progettata da Mcmullan Studio, accoglie durante il giorno i letti dai quali i pazienti in tutta privacy e tranquillità possono godere delle viste sul paesaggio incorniciate dalle finestre. Come omaggio alla fresche vallate di Sheffield il giardino contempla piccoli alberi che donano un’atmosfera rinfrescante da sottobosco e una luce soffusa, quali Acer campestre e Betula nigra, la cui corteccia che si sfalda stimola anche il tatto, e piante da sottobosco con trame fogliari diverse e fioriture in successione.

La palette cromatica si gioca sui toni del bianco di Aruncus ‘Horatio’, blu di Iris sibirica ‘Silver Edge’, azzurro di Amsonia ‘Ernst Pagels’, arancio di Geum ‘Totally Tangerine’, rosa lilla di Thalictrum ‘Black Stockings’, magenta di Cirsium rivulare ‘Trevor’s Blue Wonder’ e Sanguisorba ‘Lum’, illuminata da bagliori di chartreuse di Smyrnium perfoliatum ed Euphorbia griffithii ‘Dixter’. “Mettere in contatto le persone con la natura è il cuore di tutto ciò che facciamo all’Harris Bugg Studio e questo giardino riflette le storie e le esigenze dei pazienti che abbiamo incontrato e ascoltato durante la progettazione” hanno dichiarato Charlotte e Hugo. horatiosgarden.org

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