Con la sua casa torinese Guido Toschi Marazzani Visconti ha uno speciale feeling. Per lui, appassionato di decorazione, è stata, e rimane tuttora, un banco di prova dove, negli anni, ha sperimentato idee e creato atmosfere. “La casa era di famiglia e abbandonata a se stessa. Ci sono arrivato da studente, contento di poter disporre della mia libertà. Non avevo soldi, ma non era importante; mi ci sono felicemente insediato con un letto, una cassa da imballaggi come armadio, uno spirito bohémien e poco altro. Ho fatto di persona i lavori indispensabili. Per primo, la tinteggiatura delle pareti, che dovevano avere quella tonalità grigio-azzurra degli interni americani dei film di Woody Allen”, racconta Guido Toschi. “Negli anni la casa ha preso forma. È un luogo che ha sempre stimolato la mia creatività a lavorare sull’immaginazione. Per ogni interno ho studiato una decorazione e un’atmosfera diversa; la stanza dei pappagalli con i papier peint, per seguire i desideri di mia madre, la stanza da pranzo con gli specchi, la mia camera con una tenda che ricorda quelle da campo militari, sono un omaggio al sogno e alla memoria”. Il fil rouge che lega i vari ambienti è l’aria (apparentemente) casuale, in realtà summa di sofisticazioni, che ha cercato di ricreare in ognuno. Un modello di riferimento? “Barry Lyndon di Kubrick, girato con la luce naturale e quella delle candele, scenografia da Oscar dove anche il pulviscolo degli interni trasmetteva emozioni estetiche”. Guido Toschi Marazzani Visconti ama la decorazione; ha un debole per le case inglesi, adora lo stile Adam, gli ambienti confortevoli, le atmosfere struggenti. L’arredo perfetto, freddo e ipermoderno (“la tecnologia, indispensabile, va sapientemente nascosta”, sottolinea), non fa vibrare le sue corde. “Molto meglio qualche muro storto e la tappezzeria consumata”, aggiunge Guido Toschi Marazzani Visconti. Nella casa le luci sono soffuse, le sedute comode, lo stile asciutto. Gli arredi e i mobili non sono sontuosi. Molti erano di famiglia, alcuni trovati ai mercatini, pochi comprati per l’occasione. “Non servono pezzi rari e preziosi; l’importante è che gli oggetti vengano disposti con armonia” precisa Guido Toschi Marazzani Visconti.

Il giardino è una presenza importante: è lo sfondo su cui si affacciano gli interni, interagisce e dialoga con loro. Quando Guido è arrivato il giardino era tabula rasa; c’era la ghiaia per terra, due piante tristanzuole e il gazebo. I lavori, nonostante lo spazio limitato, sono stati impegnativi. “Ho sbancato la terra, modificato il livello del terreno e iniziato a piantumare con notevole energia”, racconta. “Avevo in mente, come modello, i giardini interni delle case di Londra dove regna una confusione ordinata, spirito a me congeniale”. Guido ama i giardini, luoghi di sogno e di raccoglimento. Nel suo giardino in città ha piantato viburni e ortensie in quantità. Va fiero di due rose rampicanti: una sconosciuta, della stessa età della casa e dal profumo delizioso, l’altra una R. banksiae ‘Alba’ vigorosissima che ha colonizzato ampi spazi della facciata.

“È piccolo ma rigoglioso in ogni stagione. Accanto vi crescono una pianta di banano e una palma che gli regalano un’aria esotica da giardino botanico. A volte mi sembra di essere in una casa a Londra. In fondo, è con il verde che si costruiscono le migliori scenografie”.

Guido ama le piante, il verde, la decorazione. Per mestiere, con Massimo Rausa, entrambi designer, “vestono” i giardini con tende eleganti e raffinate. “Le nostre creazioni hanno un fascino antico, esotico, a volte fiabesco. La passione per forme e suggestioni di tempi e luoghi remoti si concretizza nella realizzazione di coperture resistenti e durevoli.
Che oltre che belle devono essere pratiche e utili”, spiegano. Guido e Massimo adattano le loro creazioni allo stile del luogo con sensibilità e armonia. Ogni copertura viene realizzata su misura; forme, dimensioni e decori sono pensati appositamente per il luogo e la committenza. “Le ispirazioni sono molte: dagli accampamenti medievali per giostre e tornei ai lussuosi padiglioni ottocenteschi; dalle tende delle popolazioni berbere a quelle indiane dei maraja per la caccia alla tigre”. Ogni creazione può essere personalizzata con tessuti e passamanerie multicolori. Per informazioni, guidotoschi.it, tel. 011 485675.

 

SERVIZIO E TESTO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI ANDREA VIERUCCI