Nato a Bari nel 1955, Giovanni Albanese, poliedrico artista contemporaneo, vive e lavora a  Roma.

Nel suo percorso formativo troviamo una laurea in Architettura, conseguita al Politecnico di Torino. Oggi insegna Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma.

Inizia come pittore, ma si sposta progressivamente verso la realizzazione di installazioni, frutto di un linguaggio espressivo molto originale.

Albanese passa attraverso diverse fasi  creative: le “sabbie mobili“, le opere “luminose e fiammeggianti“, i “fulmini” e gli “oggetti narranti“. Ogni fase, nella sua percezione, è una stratificazione della progressiva costruzione di un’arte, che, da evento stupefacente, evolve in motore di emozioni.

Segnaliamo l’intensità, per poesia e forza meditativa, dell’idea con cui ha concepito una “Macchina per ascoltare il Vento” (sita nel piazzale del Museo Civico di Gibellina, Palermo).

Nella fase degli oggetti fiammeggianti costruisce scenografie fantasmagoriche, fatte di lumini che s’avvolgono, in filari, sulle volute di strutture metalliche, per creare sculture ludiche, dinamiche, per il movimento delle fiamme, non solo “presenti” ma “vive” nello spazio.

Molte delle sue sculture ripropongono le fasi di allestimento di un set, in contiguità col suo essere anche un regista di valore, attento a valorizzare tutte le professionalità che compongono un film: la scenografia (appunto), la fotografia, la recitazione e i costumi.

I mercatini dell’usato, i rigattieri e i depositi di rottami sono, per lui, luoghi di ricerca di oggetti avvolti nella polvere del tempo. Recuperandoli, ripulendoli, ascoltandoli nel silenzio e, poi, quasi dialogando con loro, li trasforma in “personaggi“, per usare una sua definizione.

I personaggi raccontano storie e, nelle installazioni di Albanese, ne divengono attori. Le storie non sono mai banali e ogni oggetto-personaggio segue un copione di silenzio, di ascolto, talvolta di ironia, spesso di sogno ad occhi aperti.

Giovanni Albanese ha ricevuto molti riconoscimenti, quali il premio Pino Pascali ed il premio Acquisto al premio Terna 01, entrambi per l’arte contemporanea. Le sue “Sabbie mobili” sono state premiate come Migliore Opera Straniera alla “1° International Biennal of Kamnik”, in Slovenia.

Nel 2003, ha vinto il Giffoni Film Festival, per il lungometraggio “A.A.A.Achille”,  scritto con Vincenzo Cerami. Nel 2009, ha realizzato un’esposizione al Chelsea Art Museum di New York.

Considerata la vasta produzione dell’artista, vi invitiamo a visitarne il sito internet, da cui abbiamo tratto le immagini di cover e nella galleria annessa.