A Città del Messico, una villa in cui la natura e la luce si fondono, diventando parte integrante del progetto firmato da Francisco LopezGuerra, protagonista dell’architettura internazionale. 

Il soggiorno della Casa progettata da Francisco LopezGuerra.  Foto © Jorge Silva

L’architetto messicano Francisco LopezGuerra,  vincitore di vari premi e progettista del padiglione del Messico a Expo Milano 2015, è l’autore del progetto della Casa dell’albero, una villa commissionata da una giovane famiglia che, dopo aver trascorso dieci anni in Europa, a Londra e Ginevra, è tornata a vivere a Città del Messico. Una dimora immersa nella natura, avvolta dal clima mite caratteristico del luogo, il cui nome si ispira all’albero piantato e cresciuto, insieme ai figli dei proprietari, al centro della scala che collega i vari piani, come simbolo e significato della vita al centro della famiglia. Definita anche la Casa della Luce, è caratterizzata da giochi di luce e ombre dei raggi di sole che entrano e si rifrangono grazie alle ampie finestre e dalla luce, filtrata da un pergolato, che bagna l’albero, creando un alternarsi di chiari e scuri attraverso le pareti in pietra cesellata. Un’atmosfera di grande fascino che si modifica durante le varie ore del giorno come un naturale orologio solare. Orientata a est-ovest, verso il Bosque de Chapultepe, grande parco urbano con tre laghi artificiali, impianti sportivi e fontane, uno dei luoghi più frequentati della città, dove il verde stesso della natura e il fogliame degli alberi si riflettono e si moltiplicano nelle sue grandi finestre e negli specchi d’acqua. La scelta progettuale distributiva degli spazi interni dell’abitazione è stata dettata principalmente dal terreno che aveva un notevole dislivello rispetto al livello di accesso della strada. Per questo motivo il progettista, in accordo con i proprietari, ha scelto di posizionare le camere da letto al livello del giardino, mentre il soggiorno, la biblioteca, la sala da pranzo sono su un livello più alto, da dove si accede alla casa, caratterizzata da ampie finestre per sfruttare l’orientamento a sud, che a Città del Messico ha la luce più bella e la migliore temperatura.

Gli spazi interni, che affascinano per il rigore e per le atmosfere naturali create, sono contraddistinti da un’ampia gamma cromatica di colori neutri e dalla scelta di materiali come il legno e la pietra, che regalano armonia ai diversi spazi della casa e per meglio collocare i mobili, provenienti dalle abitazioni precedenti dei proprietari, a cui è stata data una nuova vita con rivestimenti e colori nelle nuove nuance.

Un particolare della scala che collega i piani della villa con al centro un albero di Luma apiculata, sempreverde che in estate si ricopre di fiorellini candidi e profumati, seguiti da bacche, e con belle foglie lucide che, se stropicciate, emanano un profumo speziato. L’albero è stato piantato e cresciuto insieme ai figli dei proprietari. Foto © Jorge Silva

Arredi contemporanei dalla linee classiche, con imbottiti rivestiti con tessuti chiari e pelle scura, pareti bianche con a contrasto elementi grigio antracite, boiserie, pavimenti e soffitti in legno, scale e divisori in vetro, metallo e legno, gli ampi ed essenziali tagli degli ambienti interni, la luce e la natura vere protagoniste dell’architettura, donano a questa lussuosa villa un equilibrato connubio tra classico e contemporaneo.

TESTO di Franca Rottola

FOTO di JORGE SILVA

PROGETTO di Francisco Lopezguerra

©Villegiardini. Riproduzione riservata

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