Una splendida villa, progettata da Küchel Architects a St. Moritz, a circa 1.800 metri sul livello del mare, coniuga materiali tradizionali e purezza formale inserendosi perfettamente nel contesto della ‘perla dell’Engadina’ che alterna architetture tipiche ad altre più contemporanee in un paesaggio di boschi di larice e pino cembro coronato dalle vette delle Alpi Retiche occidentali. I committenti, una famiglia svizzera, desideravano una dimora di stile e gusto contemporanei con richiami ai materiali tradizionali degli chalet della valle, per poter assaporare e godere dell’atmosfera alpina.

Una vista d’insieme della zona giorno: un ampio open space nel quale trovano posto il living, in primo piano e, sullo sfondo, l’area dining e la cucina. Sulla sinistra del divano Adda, tavolini Jiff, entrambi di Flexform. In primo piano i coffe table con struttura in acciaio e piano in gres della collezione Canasta, di Patricia Urquiola per B&B Italia. ©Reto Guntli & Agi Simoes

La villa, studiata nei minimi dettagli, ha grandi vetrate che si affacciano sullo spettacolare panorama delle vette alpine e lasciano entrare la luce, creando giochi e contrasti di chiaroscuri. Le facciate e i rivestimenti interni sono realizzati in larice locale trattato secondo i principi dello Shou Sugi Ban o Yakisugi. Un’antica tecnica consistente in un processo di carbonizzazione delle tavole di legno che le rende più materiche e scure, assicurando inoltre resistenza agli agenti atmosferici o all’attacco di parassiti e insetti, ed evita l’uso di vernici o altri materiali di sintesi. “Abbiamo scelto questo trattamento dell’essenza perché, da un lato volevamo richiamare l’aspetto delle vecchie stalle e degli edifici rurali dell’Engadina, il cui legno si è molto scurito dopo anni di esposizione al sole e agli agenti atmosferici. Dall’altro perché avevamo bisogno di un materiale che assorbisse l’intensità della luce che entra dalle molte finestre e che avrebbe inevitabilmente schiarito gli interni, con il classico effetto lente soprattutto durante le giornate invernali limpide e assolate con molta neve intorno”.

Il dining space, nel quale l’architetto ha inserito due tavoli Table Erosion di Hom Le Xuan, uno a base singola e, quello della sala da pranzo, con doppia base. Il rigore di questo spazio è stemperato dalle morbide forme delle sedie in legno realizzate da Sawaya & Moroni e disegnate da Ma Yansong. ©Reto Guntli & Agi Simoes

Il legno trattato con la tecnica dello Yakisugi diventa più scuro e assume una tessitura quasi marmorea. A seconda della quantità e dell’incidenza della luce sulla superficie inoltre, sfuma dal marrone al nero. Diventa inoltre più resistente, arrivando a durare quattro di più rispetto a quello non trattato. In Svizzera è una scelta innovativa, introdotta proprio da Küchel Architects, sebbene in Giappone sia stata usata fino dal 1300, ha un impatto minore sull’ambiente nel lungo periodo e una grande valenza estetica. 

Gli interni prevedono una pluralità di aree, alcune private e intime che si alternano ad altre conviviali. “I committenti mi avevano esplicitamente chiesto una casa in cui ogni componente della famiglia avesse un suo spazio privato e contemporaneamente potesse godere anche delle grandi aree di ritrovo per stare tutti insieme” continua Arnd Küchel “per quest’ultimo scopo abbiamo progettato la family room, l’ampio open space con zona soggiorno, pranzo e cucina, e l’area fitness”. Morbidi divani Adda in tessuto, abbinati a poltroncine bianche di Hom le Xuan e a un tavolino Oliver e un moderno camino in acciaio nero con focolare sospeso impreziosiscono il soggiorno, affacciato su un panorama unico. “Ho usato molti arredi disegnati per Flexform da Antonio Citterio, che presentano uno stile al tempo stesso classico e contemporaneo. Stanno bene ovunque e sono perfetti anche per la montagna”. Nella zona pranzo trovano posto originali tavoli in metallo e marmo con sedie in legno di Hom Le Xuan e una grande cucina a vista, realizzata su disegno, in legno e pietra scuri. Al piano inferiore si trovano la Spa e un’area dedicata al fitness. In questa zona i rivestimenti delle pareti e i pavimenti sono in pietra, un chiaro riferimento alle montagne che circondano St. Moritz. Per alcuni ambienti è stata usata pietra di Luserna, estratta da una vallata adiacente all’Engadina, per altri una roccia particolare fatta arrivare appositamente dalla Vallemaggia in Ticino.

La cucina a isola dalle forme rigorosamente geometriche, realizzata su disegno dell’architetto Arnd Küchel. ©Reto Guntli & Agi Simoes

Nella Spa è stata inoltre inserita una vasca idromassaggio, realizzata da Jacuzzi; un pezzo scultoreo, ricavato da un unico pezzo di roccia. Per progettare l’edificio, l’architetto è tornato più volte a visionare il sito, in questo caso non molto distante dallo studio Küchel Architects, che ha sede proprio a St. Moritz. In questo modo ha potuto valutare a lungo come e quanto la luce, il sole, le stagioni, incidessero sull’area dove sarebbe sorta la villa e capire come disporre i volumi e i locali e all’interno dell’abitazione, scegliendo anche i panorami da inquadrare con le ampie finestre a tutta altezza.

La SPA con idromassaggio Jacuzzi ricavato da un unico pezzo di roccia. Il lettino è stato realizzato su disegno di Küchel Architects. ©Reto Guntli & Agi Simoes

“In ogni mio progetto, riservo sempre la massima attenzione nel posizionamento del progetto nel paesaggio; il luogo è fondamentale, perchè influenza e si riflette nell’architettura. Altro aspetto imprescindibile è la funzionalità: una casa bella ma non vivibile per me è inconcepibile”, conclude Arnd Küchel.

Elisa Pizzi