SERVIZIO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI DARIO FUSARO
Sul Lago d’Orta una nobile dimora settecentesca è tornata all’antico splendore grazie al recupero sapiente di Enrico Ferrari Ardicini
La prima volta che ho visto l’antico casale del Settecento conservava ancora un forte fascino pur versando in un totale stato di abbandono. Quando ho ricevuto l’incarico di occuparmi della sua ristrutturazione, il mio primo pensiero è stato quello di conferire al complesso la sua originaria dignità architettonica, cercando un equilibrio con le esigenze della committenza che desiderava una casa di famiglia sobria ed elegante, in linea con la tradizione piemontese. A livello architettonico il mio intervento è consistito nel totale recupero dell’antico corpo di fabbrica (che a inizio lavori si presentava diviso in due unità solo in apparenza separate): per prima cosa sono state eliminate le aggiunte novecentesche che ne impoverivano l’estetica formale e, successivamente, sono stati valorizzati gli elementi architettonici di maggior pregio. Con questa finalità sono stati aperti gli archi, originariamente presenti nel perimetro, creando così ampie e luminose vetrate che inondano di luce gli interni; le finestre esistenti sono state impreziosite con cornici di granito provenienti da antiche dimore piemontesi. L’utilizzo di materiali di recupero è stato una scelta voluta e studiata e frutto di un costante confronto con la tradizione architettonica del luogo e con la forte personalità del contesto.
Tra i materiali impiegati il protagonista è il legno di larice, tradizio-nalmente usato nelle costruzioni del lago d’Orta, seguito dal cotto variegato: entrambi di recupero (provengono da cantieri locali). Da un punto di vista progettuale la nuova distribuzione interna ha riconnesso i due volumi (che in origine differenziavano gli spazi della casa da quelli della “bottega”), tramite la scala padronale che fronteggia l’ingresso e che oggi divide la zona giorno del piano terra (cucina, soggiorno, sala cinema-relax), dalla zona notte del primo piano.
La scala è in granito, materiale anch’esso della tradizione, che si ritrova nelle cornici delle finestre e nei due imponenti camini. Negli interventi che “dialogano” con il giardino come la scelta della pavimentazione esterna, realizzata in sassi di fiume, o la serra delle piante in ferro e vetro, è stata proficua la collaborazione con Marco Bay, “architetto che disegna con gli alberi”, come ama definirsi.
Il nostro “dialogo” ha contribuito a creare una perfetta armonia tra interno ed esterno, tra la dimensione domestica e quella estetica dell’abitare.
ANTENNE
Architettura e cinema
Enrico Ferrari Ardicini è nato a Milano dove vive e lavora. Architetto, designer e fotografo ha approfondito il rapporto fra cinema e architettura, utilizzando la scenografia cinematografica come campo di sperimentazione architettonica. Nel 1994 ha aperto lo “Studio di architettura e fotografia” che si occupa di progettazione di interni, allestimenti e fotografia. Ha realizzato molti progetti di ristrutturazione e restauro e ha progettato molte boutique di Giorgio Armani all’estero. Enrico ha sviluppato una linea di mobili e oggetti di arredamento e, dal 2000, dirige e produce i propri video. studioferrariardicini.it
Veranda d’autore
Per la serra in ferro battuto (pagina a sinistra) precisa richiesta della committenza per il ricovero degli agrumi durante la stagione invernale, l’architetto si è ispirato al disegno tipico delle Ville 900 del lago. La veranda, disegnata da Enrico Ferrari Ardicini è stata realizzata dal fabbro Salvatore Nicastro (via Cavour 16, Ameno (No) cell 389 8046981).
Materiali DOC
Fra i materiali di recupero utilizzati nel restauro del casale del lago d’Orta, il larice è il protagonista. Recuperato da un’antica dimora piemontese, è stato posato “a tolda di nave” da maestranze locali e sottoposto a una lieve spazzolatura per far risaltare le venature del legno. Il larice è un elemento caratteristico delle case del lago mentre il cotto variegato, anche questo di recupero e proveniente da cantieri locali è di tradizione del Nord Italia. Utilizzato per pavimentare la cucina e l’ingresso è molto decorativo e ben si accompagna, per tonalità ed effetto decorativo, al pavimento di larice.
Per la ricerca dei materiali di recupero da cantieri e ville del luogo Enrico si è avvalso della preziosa collaborazione dello studio del geometra Cesare Florio.