Conferito all’unanimità il Premio al profeta dell’architettura green. Argentino di nascita, cosmopolita nella vita e nelle opere, legatissimo all’Italia, Emilio Ambasz è una delle figure progettuali più straordinarie della storia dell’architettura. Due le realizzazioni venete citate.

Si è svolta venerdì 15 settembre al Museo Revoltella a Trieste la cerimonia di consegna dei Premi IN/ARCHITETTURA 2023 promossi da IN/Arch, Ance con Archilovers e con il patrocinio di Anci e CNAPPC. Il Premio alla Carriera per il Veneto In/Arch-Ance è stato assegnato Emilio Ambasz, figura di eccellenza della cultura architettonica mondiale, portatore di uno straordinario contributo alla storia dell’architettura contemporanea.

Pioniere del ritorno alla natura, riconosciuto e celebrato in tutto il mondo come padre, poeta e profeta dell’architettura green, Emilio Ambasz è anche colui che con la mitica mostra Italy: the new domestic landscape al MoMA di New York portò alla ribalta mondiale il design italiano”, si legge nelle motivazioni della giuria. Giuria che – presieduta dal Presidente Lucia Krasovec-Lucas e composta da Sandro Boscaini, Carla Broccardo, Michele Franzina, Valerio Pontarolo, Donato Riccesi, Giovanni Salmistrari e Miriam Venier – si è espressa all’unanimità a favore dell’assegnazione al maestro Ambasz.

Argentino di nascita e cosmopolita nella vita, “da sempre – ricorda la giuria – palesa un sentimento di sincero interesse per l’Italia”, da cui continua a ricevere premi, inviti e riconoscimenti. Tra i progetti realizzati in Italia, vengono ricordati per attinenza la Fondazione Banca degli Occhi e l’Ospedale dell’Angelo, conosciuto come il primo ‘giardino della salute’ (entrambi a Mestre). Ambasz si è detto “particolarmente grato per questo Premio che viene da un territorio di cui sono innamorato sin da quando ero studente”.

Ha progettato – dalle parole della giuria – con uno stile da lui stesso definito ‘il verde sul grigio’, mettendo in pratica una inedita, per gli anni Settanta, combinazione di architettura e vegetazione con cui ha dato forma e sostanza a realizzazioni divenute esempi fondamentali per le architetture verdi, che ora vengono sperimentate in ogni angolo del globo terrestre”.

La sua idea, anche poetica, “anticipatoria e rivoluzionaria di riconciliazione con la naturaper cui la natura può essere un alleato nella costruzione di un nuovo mondo e nella guarigione umana in senso materiale e immateriale, è oggi elemento fondante di ogni architettura e di ogni città” (Presidente In/Arch Triveneto, Lucia Krasovec-Lucas).

Una visione che sarà, tra l’altro, da questi giorni al centro di Emerging Ecologies: Architecture and the Rise of Environmentalism al MoMA (Museum of Modern Art, New York): è la prima rassegna museale di opere (150) che esamina il rapporto tra architettura e movimento ambientalista negli Stati Uniti. Emerging Ecologies (dal 17.09.2023 al 20.01.2024) è anche la prima mostra realizzata dall’Istituto Emilio Ambasz per lo studio congiunto dell’ambiente costruito e naturale (Emilio Ambasz Institute for the Joint Study of the Built and Natural Environment), nato in seno al MoMA nel 2020 grazie all’impulso e alla importante e generosa donazione della Legacy Emilio Ambasz Foundation (LEAF).

Membro onorario dell’American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects, Ambasz è tra i massimi maestri internazionali dell’architettura del design e vanta un’impressionante quantità di pubblicazioni, premi, riconoscimenti, onorificenze attribuitigli in tutto il mondo. È anche Commendatore ‘Stella al Merito della Repubblica italiana’ dal 2014, per “i suoi contributi alla cultura italiana”: una visione condivisa dal Presidente In/Arch Triveneto, Lucia Krasovec-Lucas, che ne ha ricordato “l’importante opera di diffusione della cultura architettonica e del design italiano”. ambasz.com