Il tempo sembra quasi essersi fermato nella casa, immersa nel verde delle colline biellesi. Che da due anni è diventata il “buen ritiro” di Chiara Maspero interior designer e decoratrice di Quadrature.

Un rifugio per pensare

“Io mi trovo in una posizione privilegiata sia come luogo sia come pensiero, e riesco a gestire al meglio l’isolamento dal mondo circostante. Ho scelto di trasformare queste limitazioni in una grande opportunità per soffermarmi e approfondire, ancora una volta, la mia idea di “lusso responsabile”. Da due anni Chiara ha deciso di trasferirsi in questo luogo in pieno contatto con la natura e i suoi ritmi. “Per essere aiutata nel mio lavoro”, spiega. “Perché se voglio crescere professionalmente nella direzione che ho scelto e che sento più mia, non posso pensare di perdere questa connessione che ogni giorno, con occhio attento, mi suggerisce spunti preziosi per ricreare pace, armonia, bellezza e benessere all’interno degli ambienti che progetto.”

Un progetto senza sprechi 

La casa di Chiara Maspero è stata voluta e progettata da lei, fino ai più piccoli dettagli. L’abitazione è il risultato del recupero di una piccola stalla, un fienile e un essicatoio di castagne. Tutti materiali originali sono stati riutilizzati. Perfino i legni dell’essicatoio che sono stati incastrati nella calce del muro esterno creando un disegno di tradizione bretone. Un esempio di come un riutilizzo creativo dei materiali possa contribuire a dare vita a soluzioni esteticamente accattivanti, oltre che eticamente encomiabili.

Raffinati abbinamenti 

Gli interni sono caratterizzati da ricercati abbinamenti di materiali che dialogano con i decori realizzati da Chiara Maspero.

La zona giorno è scura, con pareti completamente rivestite di foglia d’oro, bruciate da un’acidatura carbone. Il pavimento è realizzato in pece nera, mentre i decori fatti a mano si ripetono tra broccati e rappresentazioni naturalistiche. La zona di passaggio tra il giorno e la notte è connotata dalla presenza di falene papier paint…insetto crepuscolare che addolcisce il passaggio.

La zona notte ha invece grandi vetrate in elevazione sul bosco e s’ispira ad una wunderkammer di color “carta da zucchero”, con collezioni di oggetti e di nidi.

“Il mio rapporto tra interni/esterni, sebbene sia ben definito da spazi, è comunque complementare” dice Chiara. “Siamo in primavera, i fiori iniziano a sbocciare e gli alberi si vestono delle nuove foglie ed il ciclo di rinascita accade ancora”.

 

Tessuti naturali

Questo periodo di “fermo” forzato è l’occasione Chiara di lavorare a un nuovo progetto che richiede dedizione e ispirazione. “Da tempo stavo pensando infatti ad una linea di tessuti per l’arredamento totalmente naturali, utilizzando ciò che la natura di queste colline dona: tinture estratte da foglie, radici, fiori e cortecce, stampa di tessuti con procedimenti codificati da un’antica tecnica nata in India, quasi di origine sciamanica. Oggi l’hanno definita come patrimonio delle arti nomadi ed è chiamata eco-printing”.

Un’esperienza che può insegnare a entrare in sintonia con la natura, rispettandone i cicli di vita perché si possa perpetuare nel tempo per sopravvivere.

“Per ottenere un buon giallo ci potrebbe volere anche più di una settimana…ma la profondità di quel giallo ne darà giustizia” continua Chiara. “Ci sono regole di raccolta da rispettare perché se sfogliamo tutti i petali dei fiori, in una certa area, le api non potranno più impollinare. Si possono prelevare solo un certo numero di foglie da ogni albero, valutando con attenzione quanto quel determinato albero può offrire“, conclude. FOTO Foto di ANDREA VIERUCCI