Nell’era dei social network, dove tutto è più veloce, vediamo la nascita di icone ogni giorno. Fotografate e in pochi secondi viste da milioni di persone solo con l’ausilio di uno smartphone. Parliamo di icone, ma il termine corretto nel nuovo mondo digitale è influencer, capaci di lanciare nuove mode e modificare i desideri. Ma oggetti di design possono essere degli influencer? Il divano Bocca di Gufram è stato sempre stato definito icona, sarebbe troppo azzardato svecchiarlo e incoronarlo inflencer di stile?

Sommario dell’articolo

Bocca di Gufram, le origini

Era il 1970, uno dei periodi più sperimentali del XX secolo. Erano appena terminati gli anni 60, un periodo in cui il rigore del “Good Design” venne soppiantato da una voglia di cambiamento. Il periodo della diffusione di riviste patinate dalle copertine colorate e popolate dai gossip del jet set. Una ricerca del glamour che fece delle attrici hollywoodiane vere e proprie icone di stile. In questo periodo, così frizzante e ricco di stimoli sperimentali, Marilyn Garosci commissionò Franco Audrito dello Studio 65 di Franco Audrito e Nanà Sampaniotou la progettazione di Countourella, un centro benessere a Milano.

 

La creazione di questo centro benessere fu molto laborioso e riguardò lo studio di ogni particolare. Ma tra tutti i dettagli sembrava mancare qualcosa, capace di attrarre l’attenzione, ma senza distrarre i clienti. Qualcosa di unico e originale. Un rompicapo che venne risolto da un ricordo. Franco Audrito, infatti venne ispirato dalla memoria di un dipinto surrealista, realizzato da Salvador Dalí tra 1934 e il 1935. Il ritratto di Mae West. In questa opera l’artista surrealista spagnolo aveva rappresentato il volto dell’attrice come un’istallazione. Dove ogni parte del viso venne sostituita con un oggetto di arredo all’interno di un salotto. In questa raffigurazione, le labbra della West erano divenatate un divano. Il designer disegnò così un divano a forma di labbra. Rosse e carnose, asimmetriche (come del resto sono nella realtà). Il divano Bocca venne così realizzato con un’imbottitura in poliuretano espanso a freddo a portata differenziata, coperto da un tessuto elasticizzato rosso intenso. Un colore così riconoscibile da essere ancora oggi proprietà dell’azienda che lo ha messo in produzione, la Gufram. Che fu tra le prime ad utilizzare il poliuretano per realizzare imbottiti ad uso domestico. Negli anni 70 infatti, questo veniva utilizzato solo come isolante termico. Fu una vera rivoluzione nel campo dell’arredamento.

Studio 65, i creatori di Bocca di Gufram

Negli anni 70 lo Studio 65 era composto da Franco Audrito e Nanà Sampaniotou, i due fondatori, che vivevano e lavoravano nel loro loft in Corso Moncalieri 119 a Torino. Presi dall’euforia del progetto del Countourella (nome del centro benessere), decisero di accettare coinvolgendo nell’avventura altri due progettisti, Ferruccio Tartaglia e Adriana Garizio. Il progetto iniziò dal concetto base da trasmettere ai clienti del club e, tra tutte le parole pronunciate, una sembrò collegare le richieste che gli erano state avanzate: bellezza. Una parola utilizzata in molti ambiti e con innumerevoli significati, ma da loro tradotta nella sua connotazione più sensuale e proibitiva, quasi a voler ricreare un monumento dei peccati.

Il percorso all’interno del «Tempio della Bellezza» – così da loro intitolato quasi a deride la società dell’epoca – cominciava nella hall dove, ad accogliere i clienti, vi erano disegnate sui muri le sacerdotesse del tempio che, tenendosi per mano – attorno al totem – si lasciavano ad un girotondo propiziatorio, guidando i visitatori verso il loro destino. Il centro benessere si sviluppava su diversi livelli verso il basso, come una discesa verso la purificazione. Al primo piano sotto si incontrava il bar dietetico, prima prova da superare, rinunciando alle tentazione del serpente, proseguendo la discesa verso le sofferenze, per estirpare i peccati attraverso lo sforzo fisico ed il sudore – piscina, sauna e palestra.

 
Gufram BOCCA

Il sensuale divano venne posizionato nella hall, lì per essere il giusto riassunto di tutto il gioco, rappresentando la bocca della Dea del Tempio.

Un unico dettaglio, Bocca rappresentava esattamente l’elemento più notato e celebrato delle dive di quell’epoca, quelle labbra rosse e carnose sempre perfette. Questo particolare valse al divano il nome di Marilyn, in onore della diva di Hollywood e della proprietaria del centro benessere.

Inizialmente l’azienda Gufram ne produsse pochi pezzi, un divano così particolare a metà strada tra design e arte non era lo standard del gusto dell’epoca. Ma un giorno all’interno del centro benessere Bocca venne notato da una giornalista di Vogue Casa, che fotografò il divano e lo pubblicò sulla rivista, lanciando così il suo successo. Bocca diventò l’oggetto di design per eccellenza, simbolo della Pop Art e del design italiano, vera celebrità e influencer della corrente nota come Radical Design.

 
Gufram Bocca Unlimited living

L’azienda Gufram – fondata dai fratelli Gugliermetto, da qui il nome che deriva da Gugliermetto/fratelli/mobile (GuFraM) – era nota per la realizzazione di oggetti privati delle loro forme classiche, e in questo il divano disegnato dallo Studio 65 sanciva la nascita di un divano “non divano”, fu questo a destare tanta curiosità. La stessa che colpì un importatore di oggetti di design americano, che ne ordinò 10 copie; pochi giorni dopo Bocca venne pubblicato sulla rivista Life sancendo definitivamente la nascita di questa icona. Da quel momento venne pubblicato su numerose riviste e il suo design divenne perfetto per adattarsi alla casa di ogni appassionato di arredamento.

Dalla iniziale lunghezza di 180 cm, una dimensione poco consona, si passò all’attuale lunghezza di 212 cm, 80 cm di profondità e 85 cm di altezza.

Bocca è un romantico divano per due persone, ideale per un tête-à-tête.

 
Gufram Dark Lady

Nel corso degli anni Bocca ha saputo adattarsi ai cambiamenti, trasformando il suo colore, come del resto è successo con la nascita di nuovi rossetti per il gentil sesso. Nel 2008 nacquero Pink Lady e Dark Lady. Le dolci labbra rosa shocking furono un omaggio a Elsa Schiaparelli, stilista che, ispirandosi anche lei all’attrice Mae West, realizzò una boccetta di profumo “Shocking de Schiaparelli”, dalla forma del corpo femminile della West. Mentre le labbra nere ripresero lo stile anticonformista e dark della corrente punk-rock, distinguendo Bocca con l’aggiunta di un piercing in metallo, estraibile, nella parte destra del divano.

Nel 2016 la Gufram per festeggiare i 50 anni dell’azienda, realizzò 50 modelli di Bocca color oro (Boccadoro), esaltando ancora di più il suo fascino e successo.

 
Gufram BOCCADORO

L’iconico divano arrivò, nel 2017, anche nel mondo della moda. In occasione della Design Week la maison Moschino e la Gufram crearono “Moschino kisses Gufram”, delle labbra chiuse da una zip in metallo d’orato.

Come una vera icona pop Bocca divenne protagonista delle scenografie dei tour mondiali di alcune sue “colleghe” americane; Katy Perry, Beyoncé e Kylie Minogue.

Nel 2020 per festeggiare i 50 anni di vita, Bocca, si tinse di 25 nuovi tonalità di tendenza, capaci di adattarsi allo stile di ogni abitazione. Gufram ha così rimarcato il successo ancora attuale del divano, realizzato nel 1970 per la hall di un centro benessere e ora icona senza tempo, al pari di una vera opera d’arte. Bocca è stato esposto nei più importanti musei del Mondo (Museum of Applied Art and Sciences di Sydney, il Design Museum di Monaco e il MAK di Vienna, Musée du Louvre) oltre a far parte della collezione permanente del tempio del design italiano, la Triennale di Milano.

Dalla sua nascita ad oggi Bocca ha dimostrato come una vera icona possa continuare la sua vita in eterno, adattandosi alle mode, lanciando nuovi stili, per questo potremmo considerare questo divano vero influencer contemporaneo. gufram.it

Andrea Lovotti

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