TESTO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI GUY BOUCHET

Immersa nella natura felice dell’ultimo lembo delle Murge, tra il mare e Ostuni, città bianca arroccata su un colle, a pochi chilometri dall’incantevole Val d’Itria, la Masseria Le Carrube (che ha aperto quest’estate le porte all’ospitalità), è stata ristrutturata di recente con tocco lieve e preciso. La filosofia che ha ispirato i lavori, come spiega Marisa Melpignano, signora volitiva e imprenditrice lungimirante che ha contribuito a diffondere le bellezze della sua terra d’origine fuori dai confini italiani, è stata quella di un ritorno alle origini. “Il luogo era incantevole, l’edificio abbandonato, circondato da un meraviglioso uliveto centenario che mi ha conquistata e mi ha indotto ad acquistare la proprietà”. La struttura era quella tipica di una masseria dove si produceva olio e vino, si coltivavano ortaggi e allevavano pecore. Il recupero è stato attento. Gli annessi e gli spazi necessari all’attività come il frantoio con la macina in pietra, il piccolo trullo, deposito per attrezzi, sono rimasti a testimoniare la loro storia. Per le finiture stesso principio: imbiancatura a calce, tipica della zona, di un bianco smagliante che contrasta con il verde intenso della macchia, dei carrubi, dell’argento scuro degli ulivi; tetto con i coppi tipici delle costruzioni collinari pugliesi. “Una scelta precisa: semplicità e genuinità. Gli interni, quasi francescani, non cedono a decori e sfarzo. E la cucina segue la scia. Ci sono due ristoranti, uno vegano e uno vegetariano a disposizione degli ospiti. La nostra cucina tradizionale è ricca di ricette a base di verdure: fave, cicoria, melanzane e pomodori sono gli ingredienti base. È stato facile elaborare piatti della tradizione e preparare menu alternativi. Le materie prime, ortaggi e legumi, vengono coltivati nelle nostre terre, a chilometro zero”, continua Marisa. Il giardino è bello e semplice. Un vecchio carrubo dà il benvenuto, campi coltivati a grano e frumento, prati di papaveri misti a fiori di campo, bellissimi, che si susseguono in tutte le stagioni, circondano la masseria. Il giardino, mediterraneo, con siepi di macchia profumata e bouganville colorate finisce nell’uliveto dai tronchi centenari. Il giardino “nature” come la cucina vegana e l’arredo semplice, è molto di moda. Ma per Marisa è stato un recupero di tradizioni, spazi, colori, profumi e sapori legati alla sua terra di Puglia da lei molto amata.