Bernar Venet – 1961…Looking Forward! In contemporanea con la 60º Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

Bernar Venet, uno degli artisti concettuali più influenti al mondo, espone per la prima volta a Venezia alla 39^ Esposizione Internazionale d’Arte nel 1978. Ora, a distanza di più di 40 anni, l’artista francese torna a Venezia con una vasta mostra personale in occasione della 60^Biennale di Venezia Arte 2024. Questa mostra, curata dalla Prof.ssa Beate Reinfenscheid, propone una visione ben lontana dagli inizi concettualmente radicali di Venet, che si allontana da qualsiasi arte mainstream dei primi anni 1960, e si concentra sulle sue influenti affermazioni per l’arte da allora.

Black Mirror, 1963
Black paint and plexiglass
Site-specific installation
Venet Foundation, Le Muy, France
Photo: Jerome Cavaliere
©Bernar Venet, ADAGP Paris, 2024

Dal 20 aprile al 16 giugno 2024, la Biblioteca Nazionale Marciana, situata in Piazza San Marco, presenta “Bernar Venet – 1961… Looking Forward!”, in collaborazione con il Ministero della Cultura- Biblioteca Nazionale Marciana e l’Associazione for Art in Public, in uno dei siti più iconici di Venezia, la storica Sala Sansoviniana, accessibile attraverso il Museo Correr. Le opere di Venezia saranno collocate in un ambiente storico-artistico fra i dipinti di Tiziano, Tintoretto e Veronese.

Cardboard Relief, 1965
Industrial paint on cardboard
127 x 95,5 x 14 cm
©Bernar Venet, ADAGP Paris, 2024

In “Bernar Venet – 1961…Looking Forward!” saranno presenti gli iconici dipinti dell’artista Tar paintings e Cardboard reliefs, così come due imponenti installazioni spaziali. Come allude il titolo della mostra, i visitatori si troveranno di fronte agli inizi di Bernar Venet. Nel 1961, mentre prestava servizio nell’esercito a Tarascon, nel sud della Francia, Venet, allora diciannovenne, iniziò a sperimentare con materiali semplici e nuovi, che divennero il segno distintivo delle sue esplorazioni artistiche: catrame e cartone. In soli due anni, rapidamente, e con grande convinzione, concepì i temi che avrebbero caratterizzato la sua attività artistica per molti anni, compiendo un’innovazione radicale nel processo. In un breve e denso periodo, furono realizzate opere come i dipinti Tar, il Mucchio di Carbone e Taramacadam. Ancora più sorprendente di questi approcci artistici era che Bernar Venet stava già registrando la sua attività attraverso la fotografia. Praticamente ogni azione è documentata: colata di catrame lungo il lato di una cava, l’esecuzione di Five India Ink Drawings in Three Seconds (1961) e la sua prima performance artistica in cui Venet giace nella spazzatura per le strade di Tarascon.

Portrait of the artist
Photo: Jerome Cavaliere
©Bernar Venet, ADAGP Paris, 2024

“Guardando indietro alle creazioni sperimentali di Bernar Venet dal 1961 al 1965, da una prospettiva attuale, si può affermare che sua la visione dell’arte, indubbiamente visionaria, abbia un’origine molto precoce nella sua carriera. Le sue conseguenti performance, conferenze e mostre – nella loro intensità e radicale divergenza dal percorso intrapreso – introducono nuove espressioni, forme e nozioni nell’arte contemporanea e mostrano, ancora oggi, quanto l’arte riesca a cambiare la percezione di tutti. Ciò che rende il suo lavoro vibrante e toccante, seppure concettuale e astratto attraverso la forma e il linguaggio, mentre allo stesso tempo reso materiale e smaterializzato, è il fatto che è percepito come “Gesamtkunstwerk” – come se la vita e l’arte si fondessero. In questo senso, guardare indietro al 1961 significa allo stesso tempo guardare avanti”, dice Beate Reifenscheid, Direttrice del Museo Ludwig di Coblenza, Germania.

Bernar Venet
Portrait of the artist
Photo: Laura Stevens
©Bernar Venet, ADAGP Paris, 2024

Dirk Geuer, curatore tedesco del programma di quest’anno della Biblioteca Nazionale Marciana, aggiunge: “Portare l’opera di Bernar Venet, storicamente significativa, in un luogo storicamente significativo come la Biblioteca Marciana, è da tempo un mio grande desiderio. Giustapponendo opere d’arte contemporanea così importanti con i dipinti rinascimentali di Tiziano, Tintoretto e Veronese, si apre un dialogo tra nuovi e vecchi maestri in cui passato e presente si incontrano visivamente.”

Come suggerisce il titolo, la mostra si concentra sugli inizi innovativi e intransigenti di Venet che entrano in dialogo diretto con la 60^ Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e dimostrano la loro validità e vitalità per il futuro. Già nel 1965, aveva creato Tar paintings, l’iconico Pile of Coal, Cardboards reliefs, opere fotografiche, performance e registrazioni sonore. Come se tutto ciò avesse dato, velocemente, ad un insieme di lavori che sono tutt’oggi rilevanti e i cui sviluppi sono diventati fondamentali per la comprensione dell’Arte Contemporanea. L’apertura della mostra avrà luogo il 19 aprile alle 17. L’artista sarà presente. Per partecipare, si prega di iscriversi a [email protected] entro il 12 aprile. bernarvenet.com

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