Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, costituito su iniziativa privata nel 1922 e istituito per decreto regio nel 1923, è il più antico d’Italia e uno dei più antichi d’Europa. Montagne e valli selvagge, foreste, praterie, fiumi, torrenti, laghi e un clima relativamente temperato durante tutto l’anno fanno del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise un ambiente ideale per numerose specie vegetali e animali. Tra queste l’orso bruno marsicano e il camoscio appenninico, che talvolta, seppur da lontano e solamente per pochi preziosi secondi, è possibile osservare. Nel 2017 le Foreste Vetuste che lo popolano sono diventate Patrimonio dell’Unesco.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo si apre all’arte
Il progetto Arteparco è nato con la volontà di portare l’arte contemporanea all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Dal primo agosto, la manifestazioene ritornerà per la sua terza edizione con l’installazione site specific Un tempo è stato dell’artista Alessandro Pavone. Per l’impegno rivolto alla valorizzazione del territorio dimostrato negli anni da ARTEPARCO, l’iniziativa gode del Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Realizzato in collaborazione tra Ente Parco, il Comune di Pescasseroli e PARCO1923, marchio di profumi ispirato alle piante e ai fiori del Parco l’evento gode anche del supporto di Sky Arte, il primo canale televisivo dedicato all’arte e BMW Italia. Il brand tedesco anche quest’anno metterà a disposizione dei visitatori del Parco le BMW Active Hybrid E–Bike. Offrendo così la possibilità di scoprire in modo inedito le bellezze naturalistiche di uno dei luoghi più incontaminati d’Italia.
Un tempo è stato
Dopo il successo delle prime due opere, Animale – Vegetale (Il Cuore) dell’artista-designer Marcantonio e (specchi angelici) dell’artista Matteo Fato, il protagonista della terza edizione di ARTEPARCO, dal primo agosto, è Alessandro Pavone con l’opera Un tempo è stato
L’artista ha immaginato un’imponente installazione lignea site-specific (5×2 metri circa) raffigurante un tronco di braccio umano, dalla cui mano sembra nascere uno degli affascinanti alberi presenti nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: una riflessione sul legame tra uomo e natura, sulla meraviglia del ciclo della vita, così breve per l’esistenza umana rispetto al mondo naturale.
Le Foreste Vetuste del Parco, infatti, riconosciute Patrimonio UNESCO nel 2017 per il loro eccezionale valore naturalistico e per l’incredibile biodiversità che le contraddistingue, hanno oltre cinquecento anni e sono giunte alla fase senescente della propria vita. Un tempo è stato trae concettualmente ispirazione proprio dall’immagine di un albero che, al termine della propria esistenza, cade a terra con uno schianto improvviso nel silenzio, assumendo le sembianze di un braccio umano.
La mano è nella produzione di Pavone un elemento ricorrente, in quanto una delle parti più espressive del corpo umano, ma anche strumento di apprendimento, di conoscenza. Il coinvolgimento del corpo, e in particolare il senso del tatto, è per l’artista indispensabile nel processo di creazione: le mani, per lui, sono gli occhi dello scultore.
Parco Nazionale d’Abruzzo, arte in dialogo con l’ecosostenibilità
In Un tempo è stato, l’immagine della mano, gentile nelle movenze e inoffensiva nella sua staticità evoca il rapporto indissolubile tra uomo e natura. L’attenzione e il rispetto da parte dell’uomo sono fondamentali per proteggere l’inestimabile patrimonio naturale.
Elegante nel movimento del palmo e nella postura classica delle dita, l’opera esprime anche forza nei muscoli e resistenza nell’arco saldo del polso. Quasi come una montagna l’artista ha voluto dare alla scultura delle dimensioni imponenti che trasmettessero al contempo una forza antica e un senso di protezione.
“Immobile di giorno sotto il sole e di notte sotto la neve mentre l’albero cresce tra le sue dita” afferma Alessand
Un Ponte ideale tra
Parco Nazionale d’Abruzzo e Trentino
L’opera, interamente realizzata in legno, è costituita da grandi blocchi sagomati, ricavati da un tronco di larice secolare, sradicato dalla tempesta di Vaia in Trentino nel 2018. L’artista, coerentemente con una visione che mira alla più alta salvaguardia della natura, ha infatti personalmente individuato l’albero con il supporto del servizio di custodia forestale del comune di Folgaria (Trentino). Creando così un collegamento ideale tra Trentino e Abruzzo, territori accomunati da un’attenzione unica alla valorizzazione naturalistica.
Un tempo è stato si integra el paesaggio del Parco anche grazie alla coerenza organica che l’artista ha ricercato nella progettazione della struttura interna dell’opera. Gli incastri della scultura sono infatti realizzati seguendo il metodo delle impalcature rinascimentali, rivelando la volontà di salvaguardare lo spirito originale dell’albero, che torna alla vita tramite un nuovo albero. Così i materiali si fondono in una composizione bilanciata che riflette la sua armonia estetica.
Informazioni per la visita di Un tempo è stato
Dal 1 agosto 2020
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Pescasseroli (AQ), Sentieri C1 e C2