TESTO DI MARGHERITA DALLAI / FOTO DI PHILIP VILE

Nella campagna umbra, Benedikt Bolza architetto e designer, ha restaurato con eleganza e talento gli antichi edifici che fanno parte della grande proprietà

La bellezza delle colline umbre? Le loro forme, sinuose e larghe, permettono viste ampie da molte posizioni diverse, non solo dalla cima del  poggio. Così parla Benedikt Bolza, architetto e designer che da oltre dieci anni si occupa della ristrutturazione del Castello di Reschio, una proprietà che conta 50 poderi e che si trova in Umbria al confine con la Toscana. Un lavoro imponente che Benedikt ama ed esegue con felice ispirazione. “Gli edifici sono antichi, alcuni di loro, anche se ormai ruderi, hanno più di 500 anni. Conservano un’anima e un’energia fortissima che è la mia prima fonte di ispirazione”, racconta.

“Amo sperimentare idee nuove, traggo ispirazione dall’architettura classica, dai materiali, dagli artigiani, bravissimi, con cui lavoro, dall’inventiva e dalla loro manualità straordinaria, eredi diretti delle botteghe rinascimentali”.

Sia la luce sia le viste sono tenute in gran considerazione, (giustamente), da Benedikt. Predilige i grandi spazi inondati dalla luce, che si aprono con viste mozzafiato sulla bella campagna di Reschio.
Ama coniugare l’antico con il moderno; il suo stile, eclettico e originale, è decisamente elegante. “Faccio una grande fatica a ottenere i permessi; ma quando presento i progetti e mostro che non sto distruggendo ma che l’intervento andrà a migliorare l’edificio, trovo sensibilità e apertura”.Benedikt accorpa le stanze trasformandole in un unico ambiente, apre gli archi, sceglie i materiali con una certa libertà (“uno straniero ha meno preconcetti”, sottolinea), ma ha una grande attenzione a non alterare l’anima originaria dell’edificio.
In Italia, secondo Benedikt, spesso le ristrutturazioni hanno un’overdose di materiali di recupero; (“Il cotto vecchio, usato in grandi quantità diventa triste; alternato con il travertino chiaro, il legno, le resine di cemento levigato è molto più leggero” spiega).
Ama usare le antiche tecniche di lavorazione: della scala che ha disegnato nella torre del Palazzo, scolpita a mano e montata come una volta, senza cemento o colla, va particolarmente fiero. Si occupa  dell’arredo con la moglie Nencia, che ha dipinto gli affreschi delle case e condivide con lui la passione per questo luogo speciale, dove vivono e hanno fatto crescere i loro cinque figli. Tradizione, cultura, rispetto dell’ambiente e dell’anima secolare del luogo convivono, a Reschio, con un’architettura e un design contemporaneo e di pregio.

ANTENNE

Nella vecchia Tabaccaia

Benedikt Bolza, nato a Monaco da padre ungherese e madre austriaca, è cresciuto in Inghilterra. A Londra ha conseguito la laurea; ha lavorato come architetto nella capitale inglese, a Palm Beach e a Vienna prima di dedicarsi con grande passione alla ristrutturazione di Reschio dove vive con la moglie Nencia e i cinque figli. Benedikt ha trasformato la vecchia Tabaccaia nel suo studio/laboratorio dove elabora i progetti di ristrutturazione e disegna mobili. “È un bellissimo edificio degli anni 40 che ho ristrutturato con artigiani e maestranze locali. Tutto è stato fatto in casa; qualche esempio? Le assi dei cantieri, trattate con la cera, sono state usate per dividere gli spazi; i vecchi cerchi delle botti sono diventati globi ornamentali appesi al soffitto”. La sua collezione comprende letti, tavoli, chaise-longue, lampade.
[email protected]; reschio.com.

Occhio di straniero

I Bolza sono un’antica famiglia di banchieri di origine lombarda che si trasferì nell’impero austro-ungarico durante le guerre contro i turchi. Fuggita dall’Ungheria all’avvento del comunismo, vive a Reschio dal 1994. “I miei genitori erano rimasti colpiti dalla natura e dalla bellezza del Castello in rovina; spesso uno straniero vede cose che gli altri non vedono”, racconta Benedikt. ”I lavori di ristrutturazione dovevano essere all’altezza del luogo, di grande qualità. Così le piscine sono riscaldate, gli arredi studiati, i fili della luce interrati, i lavori eseguiti da maestranze esperte. Solo in Italia si trovano artigiani così talentuosi, sono una vera forza del paese”, spiega. Benedikt si occupa anche del verde, con tocco felice e tre regole ferree: il giardino non deve essere visibile da lontano, si deve sciogliere con armonia nella campagna circostante, senza recinzioni di sorta. “L’ambiente va tutelato: ci sono boschi, campi di papaveri, orchidee e asparagi selvatici e tanti animali. Ho introdotto l’agricoltura biodinamica e coltivo canapa e lino. Ha mai visto la bellezza di un campo di lino fiorito?”