Eterei ed eterni: i bronzei destrieri di Vivianne Duchini in mostra alla Galleria Etra Studio Tommasi di Giulia Piceni.

Fedele e imprevedibile come pochi, il cavallo è da sempre uno dei soggetti prediletti dell’arte e protagonista della vita quotidiana di realtà rurali nelle quali, al pari dell’uomo, l’animale assumeva un ruolo chiave, diventando un aiuto essenziale per l’intera comunità. Un vero e proprio topos letterario associato a impavidi cavalieri protagonisti di saghe medievali, il cavallo riscopre questo antico fascino in occasione della mostra Pergola della scultrice argentina Vivianne Duchini allo Studio Etra Tommasi (visibile su appuntamento fino alla fine di novembre) che spiega: “Ho iniziato a rappresentare l’immagine dei cavalli in forma classica, ma con il passare del tempo ho voluto approfondire la mia ricerca scegliendo una maniera sempre più fresca di tradurli in figura, cercando di cogliere il momento giusto per eternarli ed aspirando ad una sintesi espressionista.  Anche grazie all’uso di materiali differenti dal bronzo il mio linguaggio artistico ha potuto evolversi. In Italia ho infatti iniziato a lavorare sia con il vetro che con il marmo ai miei animali e questo mi ha messo di fronte a nuove scelte creative”.

Le opere della scultrice argentina sbocciano nelle stanze interne e nel cortile della Galleria Etra Studio Tommasi: location che ha visto concepire e nascere le creazioni di artisti del calibro di Marcello Tommasi e Benvenuto Cellini. “Attraverso la tecnica scultorea della cera persa mi sono connessa alla tradizione del passato. Lo Studio Etra Tommasi sorge nell’edificio dove Benvenuto Cellini diede vita al suo Perseo, anche Marcello Tommasi lavorò qui, e scegliendo di esporre in un luogo cosí ricco di energia artistica ho sentito di entrare a fare parte di una tradizione nella quale mi sono riconosciuta. Inoltre sono stata accolta con entusiasmo e passione da Francesca Sacchi Tommasi, che si occupa con amore di tenere viva questa tradizione. E’ anche per queste ragioni che ho voluto fare un omaggio a questo luogo chiamando la scultura principale “Pergola”, dal momento che siamo in via della Pergola” continua l’artista.

Il cortile interno della galleria è caratterizzato da un verde rigoglioso e da silenzi di certo preziosi agli artisti che vi hanno vissuto; una cornice d’eccezione la cui aria è riempita dal frusciare delle foglie, dal gorgogliare delle fontanelle e dai muti dialoghi dei putti che la abitano. Questi ultimi, attraverso le grandi vetrate che si affacciano nello studio vero e proprio, riescono ad assaporare parte delle sculture di Duchini: rappresentazioni bronzee in piccoli e grandi formati di destrieri che si scagliano verso il cielo, che si rincorrono giocosamente e che richiedono di essere ammirati in tutta la maestosità che in essi è condensata.

“Duchini ci conduce in un mondo idilliaco – come spiega la curatrice della mostra Diana Di Nuzzo – Perfetto il setting della Galleria Etra Studio Tommasi, grazie all’atmosfera fuori dal tempo data dal suo magnifico cortile interno, simile a un piccolo paradiso nascosto dal caos della città. I cavalli sovrastano l’uomo per il loro splendore e i cani sembrano sul punto di prendere vita, tanto sono colti nella loro essenza. Con la mostra “Pergola” i due emisferi del reale di natura e cultura si sposano in armonia e l’uomo può, con i propri occhi, godere della bellezza offerta dall’artista e insieme approfittarne per concepirsi come parte di un tutto. L’arte è un valido strumento con cui possiamo affrontare riflessioni di stampo spirituale e il linguaggio delle arti figurative, quando declinato nella direzione della bellezza, può persino contribuire ad amplificare il nostro senso di comunione con il creato, comunione che si avvale anche della nostra coesistenza con gli animali”.

Vivianne Duchini

Secondo Duchini stessa, adagiato sulla schiena del cavallo, l’uomo si eleva in tutti i sensi; l’equide nobilita chi si poggia sul suo garrese, offrendogli una nuova prospettiva nei confronti del reale: un’impalpabile tensione che si allunga verso una realtà più alta. Quest’ultima, che secondo le parole dell’artista è “eterea ed eterna”, nonostante eluda ogni definizione verbale, è espressa in tutte le sue opere, risolvendosi in un linguaggio fatto di cere persa e bronzo: tecnica che connette Duchini in un insolito legame spazio-tempo con il il Maestro Cellini. “A cavallo è come vivere in un’altra dimensione. Quando creo le mie opere mi sento nella stessa maniera, ed effettivamente mi sembra di avvicinarmi a qualcosa di etereo, ed eterno, che cerco di comunicare anche attraverso le mie opere” conclude Duchini. etrastudiotommasi.it