Il Refosco – il rosso friulano fruttato d’antica tradizione

Il Refosco è un vitigno di antica tradizione (è menzionato sin dal XIV secolo), caratterizzato da acini a buccia sottile, grappoli di medie dimensioni e, talora, peduncoli colorati.

Viene classificato in 3 varietà principali: il “peduncolo rosso”, il “peduncolo verde” e il “Rifosc gruess” o “Rifoscon”; la prima – probabilmente la più pregiata – deve il suo nome alla giunzione dell’acino, tinta di rosso purpureo.

Le etichette DOC sono legate al Friuli, con particolare riferimento alla zona dei Colli Orientali.

Il prodotto della vinificazione nasce da una vendemmia tardiva, seguita da affinamenti diversificati – negli inerti (acciaio) o nelle barrique (le botti di legno), con preferenza per il rovere – a cui segue il riposo in bottiglia.

Le caratteristiche

Il Refosco può essere bevuto giovane – quando mostra caratteristiche di grande freschezza – o più invecchiato e strutturato. È un vino rosso rubino, screziato di viola e dalle tinte intense, che, col tempo, virano al granato.

All’olfatto, svela richiami fruttati (ciliegia, lampone, mora e ribes) e profumi d’erbe e di spezie.

All’assaggio, mostra un buon corpo, una morbidezza che stempera la componente tannica e diversi sentori aromatici, appoggiati su un sottofondo di mandorle.

Il servizio

Il Refosco, specialmente se invecchiato, va aperto almeno mezz’ora prima dell’assaggio e, ove è possibile, decantato.

La temperatura consigliata per la degustazione si colloca sui 18° Celsius, mentre il bicchiere più adatto è un calice di ampie dimensioni, che favorisce l’ossigenazione e la diffusione del profumo.

Gli abbinamenti

In linea con la provenienza quasi esclusiva del vitigno, i migliori accostamenti enogastronomici del Refosco si rifanno alla cucina friulana.

Segnaliamo, in primis, le carni al forno o allo spiedo – anche particolarmente saporite – le costine di maiale e la cacciagione. Altri ottimi abbinamenti sono quelli con gli affettati e i formaggi stagionati, dal sapore intenso.

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