Nosiola – il bianco aromatico trentino che richiama la nocciola

Il vitigno bianco utilizzato per produrre la Nosiola è il più antico del Trentino e produce uve dal colore giallo, piuttosto inteso, screziato di verde.

L’origine del suo nome è incerta. C’è chi ipotizza che sia legato alle sfumature ambrate dei grappoli maturi e chi fa riferimento al finale dell’assaggio: una nota amara di nocciola.

Il prodotto della vinificazione è assai versatile e può essere affinato in acciaio e poi in barrique. Qualche produttore realizza la macerazione in contenitori porosi, per conferire ossigeno senza alterare il contenuto.

Le caratteristiche

La Nosiola veste un color giallo paglierino che sfuma sul verde luminoso e, per le vendemmie tardive, assume toni rosati.

All’olfatto, offre sottili richiami fruttati (la nocciola, una nota di mandorla o la mela verde) e delicati sentori floreali.

All’assaggio, regala una vasta gamma di sensazioni gustative e si rivela fresco, secco, aromatico, minerale e persistente, mentre tornano i riferimenti alla mandorla e, nel retrogusto leggermente amaro, alla nocciola.

Il servizio

Una bottiglia di Nosiola va stappata almeno mezz’ora prima della degustazione – per raggiungere la corretta ossigenazione – e il vino va servito in calici di dimensioni medio ampie, per diffonderne il profumo.

La temperatura di degustazione consigliata dai produttori si attesta tra i 12° e i 15° Celsius … non troppo fredda per non compromettere il delicato equilibrio raggiunto con l’invecchiamento.

Gli abbinamenti

I migliori accostamenti enogastronomici della Nosiola sono gli antipasti, le zuppe, i pesci di lago o di fiume, le carni bianche, le ostriche e i piatti di verdure.

Si abbina bene ai formaggi stagionati o arricchiti con le erbe e, nelle versioni più amabili, s’avvicina con successo anche alla pasticceria secca.

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