Il Chianti è un vino Doc Denominazione d’Origine Controllata, prodotto in Toscana, in un territorio geologicamente uniforme, a sud dell’Appennino. La zona interessata comprende tratti delle province di Firenze, Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.

Origini

Esistono diverse ipotesi sull’etimologia del termine Chianti. Per alcuni avrebbe una radice latina: “clangor” – il “frastuono” che accompagnava la caccia nella zona; per altri, avrebbe, invece, una matrice etrusca: “clante” – l’acqua che arricchisce il territorio, divenuta anche appellativo genealogico.

Il primo documento ufficiale che cita il Chianti di produzione locale è l’atto di uno studio notarile risalente alla fine del XIV secolo.

I vitigni

E’ prodotto con i frutti a bacca rossa del Sangiovese di Toscana, che si distingue dall’omonimo di Romagna e costituisce la base di tutti i rossi regionali (oltre al Chianti, il Brunello e il Rosso di Montalcino e il Nobile di Montepulciano).

Al Sangiovese possono aggiungersi altre uve a bacca rossa, per un massimo del 25%; tra queste, troviamo: Canaiolo, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Le varianti

Si distinguono 2 varianti del Chianti: il “Chianti” e il “Chianti Classico”. Il primo ha ottenuto il marchio Doc nel 1967, mentre il secondo, con apposito e distinto disciplinare, l’ha conseguito nel 1996.

La differenza principale tra i 2 risiede nelle percentuali delle uve composte: il Chianti contiene almeno un 75% di Sangiovese, mentre per il Chianti Classico occorre che venga raggiunta una percentuale minima dell’80% d’uva.

Caratteristiche

E’ un vino di colore rosso rubino, assai intenso, con riflessi che virano al viola-granata, funzionalmente all’invecchiamento avvenuto.

Ha un sapore asciutto, morbido, sapido e leggermente speziato. All’olfatto, richiama profumi floreali di viola e mammola, frutti di boscomore e mirtilli – e, ancora, le spezie, come cannella, noce moscata e liquirizia.

Un affinamento prolungato, in botti di legno, dona al Chianti anche note di tabacco, cacao e cioccolato.

Abbinamenti e servizio

Il Chianti va convenientemente ossigenato prima dell’assaggio e il servizio è bene che avvenga a una temperatura compresa tra i 16 e i 18 °C, in un calice.

E’ un vino che accompagna bene le carni, la selvaggina e i formaggi stagionati e di sapore forte, come il pecorino locale.

Altri accostamenti, nell’ottica della tradizione, possono contemplare le zuppe di verdura e le grigliate miste.

Le immagini della cover e della galleria sono tratte dal novero classificato come “riutilizzabile” da Google.