Il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue, ospitato nello storico palazzo Fontego dei Turchi, compie il suo centesimo anniversario. Per tutto il 2023 il Museo ha stilato un ricco programma che prevede laboratori, corsi, attività, conferenze con esperti e scienziati.

Fontego dei Turchi, sede del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue 

Tra i più noti edifici civili di Venezia, la casa-fondaco Fontego dei Turchi ha una storia ben più longeva del Museo. Giacomo Palmieri, capostipite della nobile famiglia dei Pesaro, fece costruire il palazzo nella prima metà del XIII secolo. A quel tempo doveva apparire come una grande dimora patrizia, dotata delle fondamenta, della riva, di una gradinata in facciata, di una corte con pozzi e panchine, di scale di pietra poste nella corte. L’interno doveva essere riccamente decorato, con fontane, colonne e scale in marmo, vasi d’argento e d’oro. Nel corso degli anni, Fontego dei Turchi fu utilizzato dalla Serenissima Repubblica di Venezia come sede di rappresentanza (destinata ad ospitare principi stranieri e come luogo per feste private) e ceduto a varie famiglie patrizie: Aldobrandini, Priuli e nuovamente ai Pesaro fino al 1830. Essendo un palazzo affacciato sul Canal Grande, nel 1621 la Repubblica di Venezia lo destinò ai mercanti turchi, i quali lo tennero fino al 1838. L’ex palazzo Pesaro, allora, fu completamente manomesso per separarlo dalle abitazioni dei cittadini veneziani. Davanti alla facciata fu eretto un muro con una porta per lo scarico e il carico delle merci, e vennero abbattute le due torrette laterali. L’interno ospitava gli alloggi dei Turchi posti su tre piani.

Restauro del Fontego dei Turchi

Nel 1859 Fontego dei Turchi divenne proprietà del Comune di Venezia, che, date le condizioni di grave degrado in cui era il palazzo, ne affidò la ricostruzione totale all’ ingegnere Federico Berchet e con il contributo del governo austriaco. L’ingegnere Berchet si ispirò architettonicamente al precedente edificio del XIII secolo, recuperandone parte del materiale.  Fu abbattuto il muro a ridosso della facciata e vennero ricostruite le due torrette e la merlatura di coronamento.

Oggi, il Fontego dei Turchi è tra i più caratteristici palazzi di Venezia, riconoscibile per la sua facciata decorata da vari elementi architettonici come patere e formelle.

1923: dalla Raccolta Correr al Museo di Storia Naturale

Dopo il restauro, la casa-fondaco fu sede della Raccolta Correr, nucleo iniziale del Museo Civico Correr, poi trasferito, all’inizio degli anni venti del 900, in piazza San Marco.
A seguito dell’operazione di collezione di raccolte scientifiche storiche esistenti a Venezia, in particolare quelle del Museo Civico Correr, dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, la collezione privata del conte Alessandro Pericle Ninni e molte altre, nel 1923 fu inaugurato il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue.

Reperti (animali, vegetali, fossili, minerali, oggetti etnografici ecc.) della Laguna di Venezia

Il progetto di un Museo di Storia Naturale a Venezia fu a lungo sostenuto dal grande scienziato e naturalista Gian Domenico Nardo.

Oggi il Museo è tra le istituzioni di riferimento per lo studio e la divulgazione delle scienze naturali in Italia. Conta oltre due milioni di reperti (animali, vegetali, fossili, minerali, oggetti etnografici ecc.). Le ricerche di naturalisti e del personale scientifico del Museo continuano ad arricchire il patrimonio scientifico.

“L’importanza per la città di questo museo e la sua considerazione a livello scientifico nazionale e internazionale – ricorda il Sindaco Luigi Brugnaro – è testimoniata dalle continue donazioni ricevute anche in epoca moderna, come quelle, di inestimabile valore effettuate da Giancarlo Ligabue. Lo scheletro del dinosauro e dell’enorme coccodrillo fossile, hanno arricchito, con reperti davvero eccezionali, il patrimonio scientifico del Museo, di cui questa città, famosa per le sue bellezze storico architettoniche, va giustamente orgogliosa”. 

Le iniziative in occasione del Centenario

Per festeggiare il Centenario il direttore dell’Istituzione dottor Luca Mizzan, con il personale scientifico del Museo, ha stilato un ampio ventaglio di iniziative.

“Il programma prevede – evidenzia il Sindaco Brugnaro – visite “dietro le quinte”, ovvero alle collezioni scientifiche conservate nei depositi usualmente non visibili al pubblico; presentazioni dei progetti scientifici in atto; corsi e conferenze. E, aspetto che reputo fondamentale, laboratori e attività didattiche per famiglie; appuntamenti serali per “l’aperitivo al museo” nel periodo estivo ma anche diversi eventi collaterali in altre sedi. Occasioni tutte per avvicinare il più largo pubblico, coinvolgere la città e il territorio e fare rete. Il Centenario offrirà, inoltre, l’occasione per ripensare l’allestimento di alcuni spazi museali e integrare parte degli apparati informativi, con particolare attenzione alle postazioni interattive”.

“In primavera, ed esattamente sabato 13 maggio, è prevista – anticipa la Presidente di Fondazione MuVe, dottoressa Mariacristina Gribaudi – una giornata di festeggiamenti con punti informativi, laboratori, giochi, spettacoli, per coinvolgere associazioni e istituti che da anni collaborano con il Museo, per condividere questa importante ricorrenza con tutta la cittadinanza. Il programma si sviluppa, con molteplici attività, nell’arco dell’intero 2023 per far conoscere e condividere le attività del Museo, il suo variegato pubblico e la sua evoluzione durante questo secolo di storia”. 

Uno dei nuclei del Centenario è focalizzato su “il Museo ieri”, alla riscoperta e valorizzazione delle principali collezioni scientifiche e degli scienziati e grandi naturalisti che le hanno create. 

La presentazione delle attività che il Museo svolge in tutti gli ambiti, e del suo legame con il territorio, è occasione per spiegare cos’è “il Museo oggi” e come molti dei suoi progetti siano condivisi con associazioni, enti e istituti della città. 

Esposizione Sulle tracce della vita – alla ricerca dei dinosauri

“Vorremmo che il 2023 – aggiunge il direttore Mizzan – fosse anche un momento di riflessione e proposta per immaginare il “Museo di domani”; un dialogo “nella” e “con la” città per affrontare insieme i temi sempre più attuali di compatibilità ambientale, transizione ecologica e nuova offerta culturale per questa città”.

“Il “Ligabue” – conclude il direttore –  è il museo   più visitato dei residenti, ed è sempre più meta di ospiti di ogni parte del mondo, famiglie e bambini in primis. Con le molteplici proposte di questo Centenario contiamo di affermare definitivamente il nostro Museo come realtà culturale di eccellenza, un’altra gemma, con i suoi peculiari colori, nella ricchissima offerta museale e culturale cittadina”. 

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