La primavera è arrivata: si festeggia con del sano trekking!

Camminare all’aria aperta, si sa, fa bene al corpo, irrobustisce lo spirito e beneficia anche l’economia dei territori che si attraversano: il fascino della scoperta di un percorso poco battuto o la vista soddisfacente che si gode all’arrivo, d’altronde, è impagabile. Con le sue temperature miti e una grande disponibilità di ore di luce, la primavera è la stagione perfetta per mettersi in cammino e godere del relax immerso nella natura che si risveglia dopo il lungo letargo.

Ecco i cinque itinerari che proprio non possono mancare nel bagaglio di ogni amante del trekking!

Niente è più appagante di un viaggio nella natura (Ph. by Mika Matin)
Niente è più appagante di un viaggio nella natura (Ph. by Mika Matin)

 

Animo romantico o sete di storia?

Tra i percorsi più affascinanti – e al contempo semplici da attraversare – del Bel Paese c’è la Passeggiata dell’Amore, un gioiellino nascosto nel paesaggio di Ispra, sul Lago Maggiore. Studiato lungo il bacino d’acqua, l’itinerario si sviluppa tra spiagge di piccole dimensioni, panorami mozzafiato e passerelle a picco sul lago. E, sorpresa delle sorprese, qui e là sono disseminate dolci citazioni sul sentimento più nobile: ogni anno viene aggiunta una mattonella in memoria dell’artista Mario Berrino. In mezz’ora si porta a compimento il percorso, che termina con una scalinata sul belvedere panoramico in grado di appagare ogni fatica.

Non ha bisogno di introduzioni, invece, la Via Francigena, il celebre cammino religioso dichiarato Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa. La storica via medievale che partiva da Canterbury e terminava a San Pietro nei secoli è stata percorsa da migliaia di pellegrini, che hanno goduto della vista delle dolci colline toscane, dei numerosi siti archeologi etruschi, del fascino del Lago di Bolsena e degli spettacolari paesaggi dell’Alto Lazio. Ripercorrerla vuol dire riappropriarsi della memoria di questi luoghi storici e imparare ad apprezzare uno stile di vita votato alla lentezza.

A spasso tra gli Dei

C’è poi un percorso escursionistico che collega Piazza Maggiore a Bologna con Piazza della Signoria a Firenze: è la Via degli Dei, nei suoi splendidi 130 chilometri tra la natura dell’Appennino Tosco-Emiliano. È il trekking per gli esperti, ça va sans dire, e ripercorre una storica viabilità utilizzata in epoca romana: il nome con cui fu battezzata, infatti, fu Flaminia Militare, per quei caratteristici selciati di origine romana che animano il percorso. Si consiglia un itinerario a 6 tappe, per assaporare la diversità dei territori attraversati, dal Contrafforte Pliocenico alle torri in pietra di Monte Adone, passando per la Villa Medicea di Trebbio e il Convento di Monte Senario. Ad ogni passo si respira la tradizione italiana, corredata da una vista impagabile.

Lo sapevi? Uno dei modi più entusiasmanti per fare trekking è in bike (Ph. by Fabien Wl)
Lo sapevi? Uno dei modi più entusiasmanti per fare trekking è in bike (Ph. by Fabien Wl)

Dal profondo e introspettivo Sud…

Altrettanto sbalorditivo è lo scenario che si prospetta nel Cammino Materano, che in 170 km disvela la bellezza del patrimonio apulo-lucano. Partendo dalla Basilica di San Nicola di Bari, infatti, l’antica Via Peuceta conduce a Matera attraverso l’originario territorio della Peucezia, dominato dagli antichi tratturi. Tra masserie e trulli, foreste d’ulivi e boschi di conifere, si dispiega il lussureggiante altopiano murgiano fino allo scenario carsico e rupestre materano. Il percorso non è particolarmente difficile e pur non essendo legato a origini religiose è spesso indicato come la via della meditazione, per via della semplicità dei luoghi e del silenzio immersivo che la contraddistingue.

…all’avventuroso Piemonte

Nel basso Piemonte si sviluppano numerosi percorsi, costruiti sulla scorta degli antichi sentieri di caccia disseminati lungo il Parco delle Alpi Marittime, in cui è ancora facile scorgere stambecchi saltellanti e splendidi camosci. Tra i percorsi più interessanti del luogo c’è senz’altro l’Itinerario del Lupo, che svela il protagonista della zona del cuneese: il grande predatore, il progenitore del cane che ulula alla luna è infatti facilmente avvistabile tra le ombre del bosco secolare. Il percorso, che si sviluppa ad anello, è lungo circa 70 chilometri e avvolge la Cima dell’Argentera: si parte da Entracque, ma solo dopo aver fatto scorta di nozioni al Centro Faunistico “Uomini e Lupi”.