Il Pritzker Architecture Prize festeggia un anniversario davvero speciale: l’architetto giapponese Toyo Ito, riceveva 10 anni fa, nel 2013, il prestigioso premio. Con il suo approccio innovativo e l’attenzione per la ‘sensorialità’, Ito infonde negli edifici un’aria di ottimismo, leggerezza e gioia che lascia davvero senza fiato.
Tra i lavori più famosi di Toyo Ito viene annoverata la Sendai Mediatheque, una biblioteca-scultura che incarna l’essenza della sua filosofia. Questo edificio di sette piani, situato nella città giapponese di Sendai, è un’opera d’arte che combina sapientemente elementi solidi e trasparenti, sensuali e tecnologici, generando un’esperienza multisensoriale unica. La facciata in vetro e acciaio lascia intravedere l’intreccio dei tubi delle colonne che sorreggono la struttura come fossero tronchi d’albero. Ciò che rende Toyo Ito così speciale è il suo talento nel creare opere che parlano direttamente alle emozioni.
Con un salto di scala, l’architetto ha trasferito l’essenza progettuale della Mediateca in un prodotto disegnato per Horm, la libreria Sendai offrendo un esempio concreto della sua abilità nel combinare tecnologia e sensualità, solidità ed etereità, non solo nelle realizzazioni architettoniche ma anche nel design di prodotto. Sendai non è una semplice libreria, ma piuttosto un’opera scultorea, composta da sei leggeri ripiani in alluminio a specchio (o in vetro nella versione Crystal) collegati tra loro da sinuosi elementi in legno massello di ontano e noce, curvati in forme diverse.
Un altro dei lavori che hanno reso il Maestro famoso in tutto il mondo è certamente il Teatro Za-Koenji di Tokio: un esempio virtuoso di auditorium inserito in un tessuto urbano consolidato. Il contrasto cromatico della struttura dona all’edificio una forte identità e riconoscibilità, pur inserendosi armoniosamente all’interno del contesto cittadino. Lo stesso effetto realizzato in scala ridotta dalla madia Polka Dots, creata da Ito per Horm. Il mobile si propone di ricreare nell’ambiente domestico le medesime sensazioni che si provano ammirando il teatro, con i suoi effetti di luce e le sue geometrie identificative.