Come spesso accade, i tesori più belli, unici, rari, capaci di farci restare a bocca aperta, con gli occhi spalancati, desiderosi di cogliere e fissare nella memoria ogni dettaglio di cotanta meraviglia si nascondo dietro a una semplice e anonima porta. Succede a Lodi, antica città a sud di Milano protagonista di numerose vicende storiche tra cui il passaggio di Federico Barbarossa. A pochi passi dalla centralissima Piazza della Vittoria, incuneato tra alti palazzi e attività commerciali, sorge uno dei più apprezzati gioielli del rinascimento lombardo: il Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata.

Il Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata: tra miracoli e storia

La storia del Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata di Lodi è legata al luogo nel quale sorge, quando ancora non si chiamava Via Incoronata, ma Via dei Lomellini. Il quartiere era malfamato e vi aveva sede un lupanare. Sulla casa adiacente a esso però, si trovava un dipinto della Vergine con Bambino al quale vennero col tempo attribuiti numerosi miracoli. In particolare, si racconta che nel settembre 1487, l’icona della Vergine, in seguito alla lite tra due uomini nella quale uno stava per morire, pianse e così proferì: “Cessino ormai tante liti e lascivie, e casa così impura sia alla mia Pudicizia consacrata”.

La posa della prima pietra

Il prodigioso evento spinse i Lodigiani a raccogliere fondi al fine di risanare il quartiere e costruirvi un tempio a lei dedicato. L’attributo civico deriva proprio dall’essere stato voluto dal popolo. Era il 28 Maggio 1488 quando avvenne la posa della prima pietra; da allora, cinque anni trascorsero prima del termine della costruzione avvenuta nel 1493. Il progetto fu affidato all’architetto lodigiano Giovanni Battaggio, allievo del Bramante, sostituito dopo un anno circa dagli ingegneri Giangiacomo Dolcebuono e Lazzaro Palazzi, pure allievi di Bramante e che non apportarono modifiche al progetto.

Uno scrigno a otto facce

Scrigno sontuoso, esuberante all’interno, chiuso esternamente dalla sobrietà del prisma ottagonale. Il Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata di Lodi fu il primo edificio rinascimentale a pianta centrale compatta dell’Italia settentrionale, quasi un progetto pilota, che solo in seguito si diffonderà su vasta scala. Una volta varcata l’anonima porta e attraversato un piccolo, stretto e basso corridoio, si viene quasi storditi dal tripudio delle decorazioni baroccheggianti, che contrastano con la sobrietà dell’esterno. Qui vi lavorarono artisti e pittori di fama come Giovanni e Matteo Della Chiesa, Antonio da Fossano detto il Bergognone e la Famiglia Piazza con Albertino, Martino e Callisto.

Le sfolgoranti decorazioni del Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata di Lodi

Lo sfolgorante cromatismo delle decorazioni e degli arredi pittorici dell’interno, si articola su tre diversi ordini. Il primo è quello delle otto cappelle, il secondo del Matroneo e l’ultimo della Cupola contraddistinta dall’occhio di Dio: entro il triangolo trinitario contornato dai raggi fiammati, l’occhio sovrasta i visitatori dall’alto. Le Storie di Abramo, una Madonna col Bambino e Santa Caterina, una Visitazione e Presentazione di Gesù al Tempio, le ante del sontuoso organo che recano all’esterno le effigi di S. Bassiano (patrono della città) e S. Alberto (vescovo di Lodi), i 16 grandi testoni posti nei pennacchi degli arconi di ogni cappella, sono solo alcune dei tanti affreschi e decorazioni che affollano il Tempietto.

Harmonia Mundi

Quando gli occhi si abituano allo splendore del Tempietto di Lodi, e dopo aver osservato con cura e attenzione tutte le diverse decorazioni, lo spettatore non può che rimanere nuovamente stupefatto dall’armonia generale che il luogo emana. La proporzione degli elementi architettonici e degli spazi, l’equilibrata e organica distribuzione delle fonti d’illuminazione. Uno spettacolo nello spettacolo.

Tempio Civico della Beata Vergine Incoronata
Via Incoronata, 23
26900 Lodi
Tel. 0371.51083
Apertura: domenica ore 15.00 -18.00
Ingresso: gratuito
Maggiori informazioni qui.