Sustainable Thinking, il progetto di Ferragamo che guarda al futuro

Se fino a qualche tempo fa il tema della sostenibilità sembrava regalato agli astratti propositi delle élite, oggi richiede con prepotenza una centralità necessaria, rappresentando una sfida globale per assicurare una qualità di vita futura non inferiore a quella attuale.

Accoglie questa sfida con serietà e creatività il Gruppo Ferragamo, che da alcuni anni ha intrapreso un percorso di responsabilità sociale d’impresa volto alla promozione della cultura dello sviluppo sostenibile, che ora culmina nel progetto Sustainable Thinking ideato da Stefania Ricci, con il contributo di Giusy BettoniArabella S. NataliniSara Sozzani Maino e Marina Spadafora.

Ecoalf, Because there is no planet B, 2017 - Courtesy Ecoalf, Madrid
Ecoalf, Because there is no planet B, 2017 – Courtesy Ecoalf, Madrid

Alla virtuosa riscoperta della natura

Nato ad Aprile 2019, riunisce una mostra e iniziative collaterali attorno al mondo della moda, dell’arte e dell’architettura che coinvolgono il Museo Salvatore Ferragamo di Firenzee alcune istituzioni pubbliche della città (come Palazzo Vecchio e il Museo del Novecento) per offrire un nuovo punto di vista e suggerire un cambiamento di paradigma.

L’industria della moda, soprattutto, è chiamata già da qualche anno ad affrontare la via della sostenibilità, pur rimanendo in grado di rispondere agli ormai consolidati bisogni di consumo. Il Gruppo Ferragamo ci è riuscito attraverso l’utilizzo di materiali innovativi, la gestione degli scarti, un sempre più crescente rispetto dell’ambiente e delle proprie persone, e valorizzando il legame con il territorio e le sue risorse.

Sustainable Thinking : hall # 1 © Guglielmo de' Micheli for Salvatore Ferragamo
Sustainable Thinking : hall # 1 © Guglielmo de’ Micheli for Salvatore Ferragamo

Prendersi cura del futuro a cominciare dal presente

Sustainable Thinking non è volto tuttavia alla mera presentazione di tutte le pratiche sostenibili esistenti, bensì a proporre alcune significative esperienze artistiche contemporanee insieme ai risultati delle ricerche nell’ambito del fashion design sostenibile.

Nel percorso espositivo sono infatti presentati progetti legati a “un’etica e un’estetica della sostenibilità” in un format in grado di far interagire il pubblico con i temi trattati. Dalla definizione del termine e del suo complesso scenario alle ultime soluzioni innovative in tema di sperimentazione e perfezionamento dei processi produttivi, passando per la moda sociale e un focus sui materiali utilizzati dalla maison Ferragamo.

Fino all’esaltazione del tema probabilmente più importante di tutti: la cultura della diversità. Un’azienda responsabile deve infatti tener conto dell’integrazione, nello sviluppo e nella valorizzazione delle caratteristiche di ogni singolo individuo.

Salvatore Ferragamo, Rainbow Future, 2018 / Sandalo realizzato a mano in cotone organico lavorato all’uncinetto, tacco e piattaforma a strati in legno ricoperti del medesimo materiale / Certification ISO 14067 / Certification GOTS - Global Organic Textile Standard
Salvatore Ferragamo, Rainbow Future, 2018 / Sandalo realizzato a mano in cotone organico lavorato all’uncinetto, tacco e piattaforma a strati in legno ricoperti del medesimo materiale / Certification ISO 14067 / Certification GOTS – Global Organic Textile Standard

A completare il progetto, una serie di conferenze, workshop e laboratori – spesso indirizzati alle generazioni più giovani – tenuti dai designer e dagli artisti.

Perché i processi di produzione alternativi e una progettualità in grado di declinare il locale con il globale e salvaguardare l’ecosistema non debba essere un’utopia, ma una pratica del reale consolidata.