Una storia di sartoria e artigianato fiorentino

Il panno casentino è un tessuto che racconta. Racconta un territorio, quello della Valle del Casentino, nel cuore della Toscana, e una parte di storia dell’artigianato italiano.
La morbidezza del tessuto, l’inconfondibile ricciolo esterno, i tipici colori, l’arancio becco d’oca, il verde squillante, ci riportano con l’immaginazione ad una tradizione che si perde nei secoli.
Per  oltre ottocento anni, mani sapienti hanno lavorato la lana, dai pascoli in cima alle colline alle botteghe dei lanaioli e alle case delle filatrici e delle tessitrici.
Come molte delle invenzioni più riuscite, i colori del panno casentino nascono dal caso: lo stesso arancio casentino, sarebbe dovuto essere un rosso, se non ci fosse stato un errore nella composizione dell’allume di rocca e dei coloranti.
Un errore fortunato che piacque subito alle signore fiorentine e che fece innamorare Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini; un colore audace ma non chiassoso che segna l’identità del panno casentino, che sfida l’ordinario e che lo rende riconoscibile nel tempo.
Oggi nei lanifici lavorano con macchinari all’avanguardia, ma le fasi per realizzare il panno casentino sono le stesse di allora, dalla tessitura alla tintura.
Dall’amore, dalla passione e dalla storia di tradizioni secolari nascono ancora adesso bellissime creazioni sartoriali, capi must come i cappotti, apprezzati in tutto il mondo, in cui ogni orlo, ogni singolo dettaglio ci parlano di una secolare esperienza, di gusto e di stile.
Di un’eccellenza 100% Made in Italy.