Artemide al Salone del Mobile di Milano

Spicca Artemide tra gli stand del padiglione Euroluce al Salone del mobile di Milano, in un’avvolgente struttura che pone al centro, naturalmente, la luce.

Tra i prodotti in esposizione c’è Yanzi di Neri & Hu: una leggera composizione di segni grafici, sottili tubi neri come trespoli su cui si adagiano rondini in ottone spazzolato inserite in una sfera di vetro bianco che accoglie la fonte di luce. Il sistema risulta perfetto nella fusione di matericità calde e fredde, raggiungendo lo scopo prefissato dai designer:

“Il nostro progetto di luce è un omaggio sia all’urbano che al naturale, al lineare e all’organico”.

Ispirata alla forma dei templi giapponesi è invece, come suggerisce il nome, Tempio dell’Atelier Oï. Colori caldi che subiscono l’influenza della filosofia orientale e una struttura che richiama alla mente la forma dei portici del tempio sacro, Tempio è una lampada da tavolo disponibile in marrone e in rosso.

Compie invece trent’anni Tolomeo, ideata da Michele De Lucchi come lampada per “andare dappertutto”: ne esistono vari formati, infatti, sia per l’indoor che per l’outdoor.

La bellezza di Calipso deriva dalla sua forma frattalica derivata da un algoritmo di calcolo a partire da una foto della luna.

Artemide in Fondazione Feltrinelli

E per chi non lo sapesse, Artemide ha collaborato anche con Herzog & de Meuron per la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli con Unterlinden table. Uno stelo sottile di metallo piegato presenta una testa adatta per letture prolungate senza affaticamento: è questa la fonte di luce della sala lettura dell’ultimo piano della Fondazione, in grado di dialogare con i cambi di illuminazione provenienti dall’esterno. Da oggi l’estetica minimale e la tecnologia avanzata di Unterlinden table entra in catalogo.

E poi Harry H. di Carlotta de Bevilacqua e Laura Pessoni, una vera e propria macchina ottica ibrida che ha al suo interno alcuni display OLED di LG. Un’alta performance tecnologica che si unisce alla tradizione del vetro soffiato alla vecchia maniera artigianale.

Con orgoglio, Artemide ha mostrato la vera rivoluzione tecnologica: è Li-Fi, la cui emissione di luce deriva dalla trasmissione di dati. Per la prima volta il sistema è bidirezionale – nel 2016 Demetra era ancora un sistema unidirezionale – perché non solo è possibile scaricare dati ma anche scambiare le informazioni grazie ad un LED IR che rimanda il segnale al ricevitore integrato nella lampada stessa.

I paesaggi di luce di Artemide incontrano l’evoluzione tecnologica, ed è subito magia.