Roberto Sironi è un giovane designer italiano, nato nel 1983 e formatosi alla Scuola di Design del Politecnico di Milano, dove ha conseguito la laurea in Disegno Industriale.

Ha collaborato e collabora con diversi studi di design e, in parallelo, lavora, in qualità di ricercatore, per il Dipartimento di Design dello stesso Politecnico.

Osservando i suoi lavori, mi ha colpito la capacità di pensare oggetti minimal, riposanti per lo sguardo e per la mente e capaci di “narrare ” una storia, non sempre, completamente svelata, ma intrinsecamente presente.

Ogni suo progetto, per sua stessa definizione, segue le tracce di un percorso antropologico, in cui forme, funzionalità e materiali hanno legami antichi e profondi col territorio e con le persone.

Considera la memoria come un terreno fertile su cui innescare la creatività e va sempre oltre la mera citazione; rielabora a suo modo le suggestioni che incontra sul cammino, rispettandone lo spirito originale e la poesia.

Sono stato toccato emotivamente dal suo progetto “Madre Pane “, che Sironi rivela essere nato da un viaggio a Matera, dove ha osservato il pane prodotto secondo la tradizione più antica.

Quel pane è segnato alla nascita da 3 tagli di coltello sull’impasto, che rappresentano un ringraziamento alle Persone della Trinità. Una devozione marchiata sulla chiave simbolica della cristianità, a cui si sono aggiunti i timbri delle murge, utili a distinguire i pani in cottura nel forno comune.

Lo sguardo di Sironi si è posato sull’alimento, sulle case scavate nella roccia, su una terra viva nel cuore del Mediterraneo e la sua matita ha disegnato una collezione di timbri per il pane, in ceramica refrattaria, con i colori della terra, la superficie leggermente ruvida e una forma piacevole.

A Madre Pane si sono aggiunti altri, interessanti progetti, come la collezione di vasi denominati “Buccheri “, ispirati alla tradizione etrusca, i contenitori della serie “Cascina “, ispirati a quella lombarda ed “Haiku & Tanka “, oggetti per la tavola, che richiamano l’arte del manufatto giapponese.

Tutti territori diversi, tradizioni differenti e incontri senza tempo; da loro nascono produzioni originali che “chiamano” un contatto mano-oggetto … per assorbirne la storia.

Oltre ai lavori citati, che ho particolarmente apprezzato, altre, interessanti produzioni svelano la “poesia etnica ” degli oggetti di Sironi. Potrete scoprirli consultando il suo raffinato sito internet, a cui vi rimando.

Da questo – per tutti i credits (foto di Federico Villa) – sono state tratte le immagini della cover e della galleria accluse.