Scrivendo – “Questa non è una pipa” – sotto una immagine ingannevolmente realistica, Magritte ha dimostrato che le immagini, per quanto possano apparire fedeli alla realtà, sono ingannevoli. Lalique rende omaggio a quest’opera con una nuova versione della pipa di Magritte, che non è una pipa. Oltre a questa opera, la prestigiosa cristalleria francese ha reinterpretato altre opere del maestro del Surrealismo.

Le Bain de cristal

L’opera originale, “Le Bain de cristal”, è stata creata dal surrealista René Magritte nel 1946 per illustrare una raccolta di poesie di Paul Eluard, “Les Nécessités de la vie et les conséquences des rêves précédés d’Exemples”. Con particolare affetto, Magritte declinò questa faceta giraffa fino al 1949, a volte in gesso rosso, a volte a guazzo, alcune delle quali flirtano con l’impressionismo di Renoir. E ora tocca a Lalique cristallizzare l’incongruenza di Le Bain de cristal!

Le prêtre marié

Magritte ha dipinto almeno una dozzina di immagini di mele che indossano maschere. Ha creato la sua prima versione di una mela in una maschera per la copertina della rivista View nel 1946. Successivamente, le sue mele a volte appaiono da sole, a volte in coppia, a volte sotto un cielo diurno con il titolo “La Valse hésitation”, e talvolta sotto un cielo notturno, nel qual caso portano il titolo “Le Prêtre marié”, titolo dato anche alle iterazioni di cristallo Lalique. Il secondo si riferisce all’omonimo romanzo di Barbey d’Aurevilly del 1895, la storia di un prete di provincia che va a Parigi e abbandona la sua fede per la scienza.

Le bouchon d’épouvante

C’è anche questa bombetta, irresistibilmente legata all’immagine che abbiamo di Magritte. In cristallo modellato, intitolato Le Bouchon d’épouvante (1966), questo cappello riporta una frase maliziosa: “Uso esterno”. Per l’aneddoto, devi sapere che l’acquirente del Bouchon d’épouvante si è preso cura di acquistare la bombetta e la sua etichetta su richiesta dell’artista. Quasi un “ready-made” à la Marcel Duchamp, l’inventore del pissoir trasformato in opera d’arte (Fontana, 1917) ! “Un’immagine non è un’espressione di pensiero. […] È pensiero”, ha detto l’artista. lalique.com