Pier Luigi Priola: naturale sinfonia di forme e colori. Perché la disomogeneità di forme e colori di un prato fiorito alpino è pura armonia al nostro sguardo? Solo Madre Natura è depositaria di tale segreto. Piante accomunate solo dal periodo di fioritura esplodono insieme esaltandosi reciprocamente in tanto improbabili quanto perfetti abbinamenti. Uno per tutti cosi emblematico ed evocativo è il binomio fiordalisi/papaveri che fior di poeti e pittori ha ispirato. Autorevoli manuali e consigli di esperti giardinieri possono dare qualche suggerimento, anche se il percorso più affidabile (seppur più lento) rimane la sperimentazione individuale. Molti risultati  dipendono dal contesto e dalla sensibilità del giardiniere. Quanto spesso capita di rimanere ammaliati da composizioni di piante spontanee o inserite in giardini e volerle replicare fedelmente? Sarà inevitabile motivo di delusione. Conviene prendere spunti, farli propri e applicarli poi al nostro operare. Ricordo in alcuni giardini francesi la visione deprimente dell’esatta copia del ponte giapponese del giardino di Monet. Così poetico e suggestivo da sembrare un dipinto impressionista quello di Giverny e così privi di ogni logica e contestualizzazione tutte le altre tristi imitazioni. 

Serve piantare, togliere, buttare, aggiungere, modificare… in un work in progress infinito. Tutto viene pensato e ripensato con un unico obiettivo: rendere il giardino il più godibile e naturale possibile, dove tutto si armonizzi in un coro di forme e colori, cantando all’unisono in un concerto privo di  stonature. L’impressione dovrà essere quella di un giardino dove la natura ha fatto tutto da sola anche se in realtà sarà spesso il risultato di tanti errori: l’importante è che non ne sia l’espressione!  Un giardino che sappia trasmettere quel genius loci che ha guidato la mano di chi lo ha voluto e creato. E questo richiede tempo. Motivo per cui non esiste il bel giardino acquistato “chiavi in mano”… L’attesa sarà premiata, come succede per un buon frutto gustato maturo. Non dobbiamo avere fretta. Diamo tempo alle nostre piante di “conoscersi” e amalgamarsi. Piantiamo le perenni alla giusta distanza e riempiamo temporaneamente i vuoti con le annuali. Spargiamo con un po’ di casualità i bulbi per dare più naturalezza alle loro fioriture e creiamo con le piante vere “pennellate” di colore sempre per un effetto meno patinato.  

Preferiamo linee morbide e arrotondate per vialetti e aiuole, utilizziamo sempre materiali naturali per arredi e installazioni ed evitiamo l’uso di concimi chimici, limitando anche l’uso di pesticidi perché questo avvicinerà animali selvatici e insetti utili, presenze indispensabili in un giardino votato alla naturalezza. E infine non dimentichiamo l’importanza di un punto d’acqua. Dall’ampio laghetto, al piccolo ruscello al semplice zampillo di una fontana, apprezzeremo lo scorrere dell’acqua per il suo piacevole naturale suono d’accompagnamento alla sinfonia di forme e colori in giardino.

Pier Luigi Priola