Pelagio Palagi è stato un pittore, scultore e decoratore d’interni italiano, esponente dello stile Neoclassico. Artista completo, fu pittore ma anche un grande studioso e un abile restauratore. La sua attenzione per i dettagli, la sua abilità nell’uso dei colori e la sua capacità di catturare la bellezza della natura sono stati molto apprezzati dai contemporanei rendendolo uno dei migliori artisti del suo tempo.

Formazione

Pelagio Palagi è nato a Bologna il 25 maggio 1775. Ha iniziato giovanissimo lo studio della prospettiva, dell’architettura, della pittura figurativa e del ritratto proseguendo la sua formazione presso la scuola dei nudi dell’Accademia Clementina di Bologna.

Studiò durante il periodo napoleonico tanto che le sue prime opere furono dei disegni riguardante uniformi, medaglie ed emblemi con i simboli di Liberté, égalité, fraternité destinati a lettere e cartoline. Fu poi la nuova borghesia emergente ad affidargli la realizzazione di opere più grandi come i sepolcri monumentali alla Certosa di Bologna per alcune figure importanti della città e curò gli interni delle case.

Roma

Si trasferì a Roma nel 1806 e qui, sotto la guida del pittore e restauratore Vincenzo Camuccini, completò i suoi studi all’Accademia di San Luca. Molto probabilmente Camuccini influenzò molto lo stile di Pelagio Palagi. Come pittore l’artista bolognese si dedicò alla ritrattistica in cui analizzava attentamente i caratteri fisionomici dei modelli. Fu particolarmente apprezzato come pittore di paesaggi e anche per questo ambito studiava a fondo la natura e la storia del luogo.

Durante il periodo a Roma, cioè tra il 1807 ed il 1811, dipinse molte opere come Ritratto di Giuseppe Guizzardi in veste d’antico, Fidanzamento di Cupido e Psiche, Mario a Minturno ed Ila e le ninfe.

Pelagio Palagi, Fidanzamento di Cupido e Psiche – ©Sailko (via wikimedia commons CC BY 3.0)

Pelagio Palagi incontra Antonio Canova

Nel 1813 Pelagio Palagi fu incaricato di seguire gli artisti dell’Accademia del Regno d’Italia a Roma collaborando con Antonio Canova che era il presidente dell’Accademia. Insieme riuscirono a riunire tutti gli artisti promettenti del periodo. Fu proprio nel periodo in cui era ispettore che entrò in contatto ed approfondì il collezionismo e l’archeologia, interessi impartitigli già in giovane età dal mentore Carlo Filippo Aldrovandi.

Milano

Successivamente partì alla volta di Milano dove aprì una scuola privata. Fu proprio a Milano che Pelagio Palagi trovò una committenza stimolante che gli permise di dedicarsi alla ritrattistica diventando uno degli artisti più apprezzati del periodo.

Incontrò anche Francesco Hayez che lo fece entrare in contatto con il romanticismo facendogli coniugare la pittura storica ed il classicismo con la pittura romantica.

Newton scopre la rifrazione della luce

In quest’opera di Pelagio Palagi del 1827, conservata a Brescia alla Pinacoteca Tosio Martinengo, è possibile notare la svolta Romantica dell’artista bolognese.

Si tratta di un’opera dal gusto narrativo che permette all’osservatore di capire lo stupore di Newton il momento esatto in cui fa la scoperta grazie soltanto allo sguardo e alla mano alzata del soggetto del dipinto. La scena rappresenta il momento in cui lo scienziato scopre la rifrazione della luce osservando le bolle di sapone di un bambino che gioca.

Pelagio Palagi, Newton scopre la rifrazione della luce (1827) – CC0

Architetto e decoratore d’interni

Pelagio Palagi è stato anche un architetto ed un decoratore d’interni, progettò infatti diversi mobili. Re Carlo Alberto lo scelse per diventare il capo del progetto di ampliamento di Castello Reale di Racconigi. Nel 1832, perciò, si trasferì a Torino dove divenne anche direttore delle decorazione delle residenze reale ripristinando le decorazioni del Castello di Pollenzio e ammodernando Palazzo Reale.

Sofà disegnato da Pelagio Palagi – CC0

Castello Reale di Racconigi

Costruito nel XI secolo, il Castello Reale di Racconigi si trova in provincia di Cuneo e non lontano da Torino. Si sono susseguite diverse trasformazioni e Pelagio Palagi venne chiamato soltanto in epoca Albertina. L’artista bolognese allestì gli interni seguendo le esigenze dell’epoca pur mantenendo una coerenza con il gusto neoclassico.

Curò, insieme all’ebanista Gabriele Capello, il cosiddetto Gabinetto Etrusco, studio personale di re Carlo Alberto. Tutti gli intarsi, rappresentanti gli dei dell’Olimpo, presenti nella camera come sulle ante delle porte di accesso, sulle poltrone e sul tavolo sono opera di Capello su disegno di Pelagio Palagi.

Scultore

Pelagio Palagi ideò e creò alcune statue e bassorilievi per chiese e monumenti. Egli è conosciuto per la sua serie di lavori ispirati alla mitologia classica, in particolare per le sue rappresentazioni di divinità e personaggi mitologici.

Ne è un esempio Il trionfo del console Paolo Emilio sul re Perseo un bassorilievo monumentale lungo 47 metri ed alto 1,2 metri. Fu scolpito nel 1840 da Giuseppe Gaggini su idea di Palagi che a sua volta si ispirava ai modelli di Antonio Canova. Restaurato nel 2016 si trova nel Castello di Racconigi.

Pelagio Palagi, Statua al Conte Verde, si trova in Piazza Palazzo di Città a Torino – ©Franco56 (via wikimedia commons CC BY-SA 3.0)

Influenza

Morì a Torino il 6 marzo 1860 lasciando al Comune di Bologna le sue opere ma anche il contenuto della sua biblioteca e l’archivio contenente le antichità e le medaglie.

Pelagio Palagi ha avuto una grande influenza sull’arte italiana del suo tempo e la sua opera continua ad essere apprezzata per la sua bellezza e la sua importanza storica.

Maria Giulia Parrinelli

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