L’illustratrice Pamela Cocconi, di origine emiliana, nata nel 1983, è l’artista a cui desidero dedicare l’articolo di oggi.

Disegna quasi sempre in bianco e nero, con uno stile fresco, naturale e spontaneo. Per esaltare le sue figure, usa campiture e pattern – motivi decorativi reiterati nello spazio.

Gli ultimi anni ’80 e il decennio successivo sono, probabilmente, i soggetti più ricorrenti della sua produzione. E’ quasi uno spaccato antropologico del tempo, nato in punta di matita e arricchito da legende spiritose.

Le scale di grigi, che dominano i suoi lavori, contrastano con la sua dichiarata passione per i colori. Parlo dei colori della moda, della fotografia e del cinema – per quanto, tutte queste arti abbiano vestito, con classe, il bianco e nero – e penso al rosso intenso del papavero, che ci dice di amare. Persino l’email che usa per lavoro contiene un pantone giallo e brillante.

Ho scorso, con piacere e divertimento il suo blog professionale, “disegno le cose “, un portfolio ricco e stimolante. Sfogliarlo è un po’ come posare gli occhi su un mix di raccolte di figurine, enciclopedie e cataloghi del vintage più trendy.

I titoli degli album contenuti nel blog sono la guida migliore per consultarlo. Nella sezione “about, ho trovato un divertente manifesto, con una lista di frasi-motti in puro stile pop art: “… Guarda le stelle … Ama gli animali … Ascolta le persone … Goditi il silenzio … Scrivi liste …

Ogni oggetto rappresentato ha una sua vitalità, le caricature sono intriganti e i commenti sembrano micro-racconti. Si notano la passione per il suo lavoro e il desiderio di coinvolgere e strappare un sorriso a chi guarda.

Pamela Cocconi lavora per riviste ed agenzie; tra queste, in primis – anche per risonanza con il suo stileCosebelle Mag, magazine femminile in cerca di bellezza negli ambiti creativi e del lifestyle, senza scordare attualità e diritti civili e la milanese Phileas Fogg Agency, che si occupa di editoria illustrata, ispirandosi alla determinazione del personaggio di Giulio Verne.

Le immagini della cover e della gallery qui accluse sono tratte dal blog menzionato sopra.