È stata presentata oggi alla stampa la nuova edizione di Myplant & Garden.
Il futuro delle città è green: questo è il messaggio chiave per il sistema-Paese. Ne sono convinti a Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde giunto alla VII edizione, appuntamento professionale tra i più importanti al mondo.
Dal 22 al 24 febbraio prossimi, Myplant trasformerà in un maxi-giardino di 45.000mq di FieraMilano Rho – pari a 6,5 campi da calcio, o a 170 campi da tennis – dove troveranno spazio le soluzioni verdi a 360°, dalle decorazioni per la casa alle coltivazioni, dai giardini – anche terapeutici e inclusivi – alle città, dai campi sportivi al paesaggio, agli spazi pubblici, alle infrastrutture verdi e alla mobilità dolce.
Organizzata da V Group (Gruppo IEG) e sostenuta dalle aziende dell’omonimo Consorzio, Myplant & Garden è la grande piazza degli affari e delle relazioni per tutti gli operatori economici, professionali e istituzionali delle filiere afferenti al verde vivo e progettato.
I principali stakeholder italiani ed esteri del comparto verde – organizzato in fiera in 9 macro-settori espositivi – hanno eletto Myplant come ‘il place to be’ per incontrarsi, realizzare business, intercettare nuovi trend, programmare il futuro.
La manifestazione, nata per ridare al comparto una fiera in grado di spingerne la crescita, registra sempre più consensi e presidia un mercato d’eccellenza che sta dando importanti segnali di sviluppo in termini di consumo privato e utilizzo urbanistico.
Mercato, prodotti e servizi a cui Myplant sta offrendo anno dopo anno una proiezione internazionale, consolidandosi sempre più come un evento di portata planetaria. Il 22% degli espositori proviene dall’estero, e sono in arrivo delegazioni di buyer da 40 Paesi e 5 continenti, dal Nord America all’Oceania in cerca di prodotti, soluzioni e innovazioni per ilvivaismo, la tecnica, la floricoltura, la chimica, la tecnologia, la meccanica e tutte le loro applicazioni pratiche, commerciali, immobiliari, paesaggistiche.
Il verde è salute, e non mancheranno incontri sui giardini terapeutici e inclusivi, le buone pratiche italiane e internazionali di cura del verde (con relativi premi), gli incontri sulla forestazione urbana, le opportunità di lavoro offerte dalla filiera, lo sport (calcio, golf, padel) e molto altro.
Altissima l’attesa per i nuovi trend decorativi per case e cerimonie, le performance di composizione floreale a cura delle migliori scuole internazionali e, sempre in tema di fiori, le novità varietali per piante sempre più belle, resistenti e prestigiose.
Tutti prodotti, servizi e temi degli appuntamenti convegnistici che coprono ogni esigenza e angolo dei padiglioni: il Salone internazionale del Verde prevede un importante palinsesto di incontri, occasioni di conoscenza, aggiornamento e formazione professionale.
Questa edizione del Salone (VII) conta su 650 marchi in esposizione, il 22% dall’estero, sull’arrivo di 140 delegazioni di buyer da 43 Paesi e 5 continenti e 180 giornalisti accreditati. Attesi in fiera 20.000 operatori dal mondo, a testimonianza di una attenzione crescente per le tematiche green.
Il florovivaismo italiano in cifre
Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la classifica delle regioni italiane che registrano il più alto valore alla produzione del settore florovivaistico nazionale, cresciuto del 5% nel 2021 rispetto all’anno precedente. Un valore che nel 2021 ha sfiorato i 2,8 miliardi di euro (il 4,6% della produzione a prezzi di base dell’agricoltura italiana): il dato più alto delle ultime annate prese in esame con un export da record.
Sulla base delle certificazioni Istat, la produzione di fiori e piante in vaso nel 2021 è stata pari a quasi 1,3 miliardi di euro (+5,1% rispetto al 2020), generata per il 39% dalle regioni del Nord-Ovest e per il 35% da quelle del Sud e delle isole.
La produzione dei vivai, pari a 1,5 miliardi di euro (+4,9%), deriva per il 60% dalle regioni centrali.
L’Italia conferma il ruolo di esportatore netto del prodotto orto-florovivaistico: anche nel 2021 il valore alla produzione dell’export ha raggiunto i 1143 milioni di euro (903 nel 2020).
Il saldo positivo della bilancia commerciale è di 550 milioni di euro (contro i 423 del 2020). I 28 Paesi dell’UE sono il principale mercato di sbocco dei prodotti italiani (ca 80%).
Le realtà produttive italiane sono concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria, Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali, Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.
La Toscana mantiene il primato delle produzioni vivaistiche nazionali, con un fatturato alla produzione di 816 milioni di euro (+4% sulla media 2019-2020).
Le produzioni floricole, invece, vedono la Liguria al vertice con 386 milioni di euro (+4,6% sul biennio precedente).Secondo i dati Eurostat, nel 2021 il valore complessivo della produzione europea, compresi i bulbi e le piante da vivaio, è stato di circa 20 miliardi di euro, dei quali quasi 7 miliardi di euro prodotti nei Paesi Bassi.
Il mercato italiano
Secondo gli ultimi dati diffusi da Myplant, i pollici verdi italiani sono 17 milioni (erano 10 nel 2012) e le produzioni italiane di fiori e piante – eccellenza riconosciuta a livello internazionale – nel 2021 sono tornate a crescere (con Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte in testa), così come l’export (da record) e i consumi.
Rimane l’incognita costi energetici e delle materie prime, aggravata dagli effetti del cambiamento climatico. Problemi che richiedono soluzioni all’insegna del verde, dell’innovazione e della digitalizzazione: largo quindi a nuove proposte, software, app e dispositivi automatizzati per il monitoraggio della salute del verde, batterie elettriche per macchinari, serre ad alta efficienza, sensori e controlli di precisione per il risparmio energetico e idrico e ad altre soluzioni che trainano gli investimenti in innovazione del settore agricolo, stimati in 1,5 miliardi di euro nel 2021 con prospettive di crescita.
Il florovivaismo è una industry in grado di dare un contributo decisivo alle problematiche climatiche e ambientali, dalla forestazione urbana ai benefici salutistici, estetici ed economici che ne derivano.
Più verde significa meno PM atmosferici (dal 7 al 24% in meno), meno caldo (da 2 a 8°C in meno), meno spese sanitarie, più risparmio energetico, maggiore valore immobiliare. Ogni euro investito nel verde pubblico si rivaluta sino a 4 euro.
73 miliardi di euro negli ultimi 40 anni è la perdita economica subita dall’Italia (fonte European Environmental Agency) a causa degli eventi atmosferici estremi (meteorologici e idrologici) che una corretta gestione del territorio avrebbe potuto ridurre drasticamente.
Myplant & Garden – International Green Expo
22-24 febbraio 2023
FieraMilano, padiglioni 12-16-20
Strada Statale 33 del Sempione 28
20017 RHO
Milano