È un lancio ANSA di qualche giorno fa, avvenuto in concomitanza dell’incontro di Dario Franceschini con i direttori dei musei autonomi italiani, nati in seguito alla riforma voluta dallo stesso Ministro nel 2014. Una notizia che rende gli amanti della cultura e del patrimonio nostrano decisamente orgogliosi: tra 2013 – 2016 è boom di visitatori per i musei italiani, ma anche d’incassi con 50 milioni in più, ovvero il +38,4%.

Boom di visitatori: da 38,4 mln del 2013 ai 45,5 del 2016

A parlare chiaramente sono i dati e da quelli, non si scappa. I visitatori dei musei italiani nel 2013 ammontavano a quota 38,4 milioni. Nel 2016 sono passati a quota 45,5 milioni, un +18,5% e la speranza di arrivare a 50 milioni a fine 2017. Gli incassi? Anche questi ultimi non sono mancati: 50 milioni di euro in più, cioè il +38,4% e un trend nuovamente in positivo anche nell’anno in corso: +13,5%.

Il Ministro: “La riorganizzazione sta dando i suoi frutti”

Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, alla luce di questi dati, ha dichiarato che “la riorganizzazione (avvenuta in seguito al decreto del 2014) sta finalmente dando i suoi frutti”, con una radicale inversione di tendenza. La rivoluzione dell’organizzazione ha portato alla nascita di un sistema museale italiano composto da 20 musei autonomi e di una rete di 17 poli regionali. Il tutto per favorire il dialogo continuo fra le diverse realtà museali pubbliche e private del territorio e per dar vita ad un’offerta integrata al pubblico. Come predetto nel 2014, la direzione dei musei dotati di autonomia speciale sarebbe poi stata affidata – con un bando internazionale – a nuove figure scelte tra i massimi esperti in materia di gestione museale.

Musei italiani: si torna a godere della cultura

Una cultura millenaria la nostra, ma anche una storia, e finalmente i musei italiani, ma forse più in generale l’Italia stessa, tornano a godere di essa. Dopo essere stati dotati di autonomia, e con delle politiche di rafforzamento e di valorizzazione del patrimonio, i risultati sono arrivati. Al top delle regioni italiane c’è il Lazio, seguito da Campania e Toscana. La più virtuosa? La Liguria.

I dati per regione e gli istituti più performanti

Al primo posto c’è il Lazio i cui musei statali hanno accolto nel 2016 20,3 milioni di visitatori (erano 17,7 nel 2013) con incassi per 67,6 milioni (55,2 nel 2013). La Campania supera la Toscana (per la prima volta) e si piazza al secondo posto con oltre 8 milioni di visitatori (+32,6%) nel 2016 (contro i 6 del 2013). Gli introiti di quest’ultima regione? Grazie al boom di Pompei, Reggia di Caserta, Capodimonte e Museo Archeologico di Napoli, superano i 41,7 milioni di euro contro i 28,7 milioni del 2013.

Gli istituti più performanti sono la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (+84% visitatori e +182% introiti), le Gallerie dell’Accademia di Venezia (+83,2% e +205,8%), seguiti dal Museo di Capodimonte (+55% e +29,8%) dalla Reggia di Caserta (+23,3% e +27%), dai Musei Reali di Torino (+20,5% e +13,3%) e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (+19,9% e +73%).

Nel 2017 poi i grandi attrattori mantengono uno sviluppo costante: è il caso del Colosseo (+10,2% visitatori e +9,3% introiti), delle Gallerie degli Uffizi (+14,6% e +15,1%), della Galleria dell’Accademia di Firenze (+11,3% e +11,8%) e della Pinacoteca di Brera (+12,7% e +16,6%).