Toulouse-Lautrec – l’aristocratico bohémien

Il 1° aprile scorso, all’AMO – Arena Museo Opera di Verona, presso Palazzo Forti, si è aperta un’importante retrospettiva dedicata ad Henri de Toulouse-Lautrec.

La mostra annovera 170 opere dell’artista francese – vissuto nel XIX secolo – e sarà visitabile sino al prossimo 3 settembre.

Organizzata dal Gruppo Arthemisia, patrocinata dal Comune di Verona e curata da Stefano Zuffi, l’esposizione propone disegni, illustrazioni, litografie a colori, manifesti e varie opere grafiche, tutti provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene.

L’artista

Toulouse-Lautrec nasce ad Albi, in Francia, nel 1864. Ha origini nobili e il titolo di conte, ma, per tutta la vita, rifiuta gli ambienti a cui appartiene e vive nella banlieue di Parigi, frequentando artisti, danzatrici e prostitute.

Di piccola statura (circa un metro e mezzo), per una malattia dell’apparato osseo, battezza, involontariamente, quella patologia, oggi nota come “sindrome di Toulouse-Lautrec“.

Inizia la sua formazione con il pittore Fernand Comon, nel cui studio conosce Vincent Van Gogh e stringe una solida amicizia con il grande artista olandese, che lo ritrae in un suo celebre lavoro a pastello.

Nel 1884, si sposta a Montmartre, dove apre il suo studio. Lì, si lega all’ambiente che ruota attorno al Moulin Rouge – il famoso locale – sua futura fonte d’ispirazione.

Su suggerimento di Van Gogh, si dedica anche alla xilografia – la tecnica d’incisione a rilievo su legni duri d’origine giapponese – e realizza manifesti pubblicitari assai innovativi, diventando uno dei primi creativi capaci di contaminare d’arte la comunicazione commerciale.

Con la sua produzione grafica, Toulouse-Lautrec è un testimone fondamentale e un narratore della Belle Époque – il periodo storico e culturale racchiuso tra gli anni ’20 dell’ottocento e il primo conflitto mondiale.

Per stile e cultura pittorica, viene considerato un artista prossimo all’impressionismo – la pittura dal vivo, che insegue la realtà, lavorando su colori e movimenti.

Interpreta il filone secondo un suo personale mood emotivo, fatto di energia e ottimismo e teso a condividere la sua percezione della vita  come espressione di bellezza.

Muore a soli 37 anni, all’alba del nuovo secolo, lasciando una vasta collezione di dipinti, litografie e manifesti di grande diffusione.

La mostra

Nell’esposizione veronese troviamo un bellissimo percorso visuale, che attraversa l’esperienza umana e creativa di Toulouse-Lautrec.

Tra le opere, segnaliamo la celebre litografia a colori “Jane Avril“, del 1893; manifesti pubblicitari, come “Aristide Bruant nel suo cabaret“, dello stesso anno e “La passeggera della cabina 54“, del 1895, oltre a grafiche per la carta stampata, come “La Revue blanche“, del 1895.

Citando Francesco Girondini, direttore di Arena Museo Opera, la “… mostra celebra un artista poliedrico … legato non solo alla pittura, ma anche al teatro e alla musica …“.

Quale sede potrebbe essere migliore di un ente museale con il focus puntato sulla grande lirica ?

Per i credits, le immagini della cover e della galleria sono tratte dal sito internet dedicato alla mostra, che vi consigliamo di visitare.