Il Colosseo a nudo

Terminerà il 7 Gennaio Colosseo – Un’icona. L’anfiteatro Flavio racconta sé stesso, una mostra inedita. Nell’ambulacro del secondo ordine è infatti possibile conoscere tutta la storia del grande Amphitheatrum Flavium costruito nel 70 d.C. su volere dell’imperatore Vespasiano. Ma non solo: oltre alle origini, vengono raccontate tutte la fasi successive del Colosseo, fino ad arrivare alla contemporaneità.

Un’icona che attraversa il tempo

L’anfiteatro è infatti presto diventato un’icona che supera il tempo dei Cesari, raggiungendo nel Medioevo una risonanza importantissima. Era infatti centro religioso, commerciale e addirittura residenziale della Città Eterna. E durante il Rinascimento fu di grande ispirazione non solo per i nuovi architetti, ma anche per i pittori che ne declinarono il fascino su tela.

Un’importanza capitale dal punto di vista religioso l’assunse poi durante il Cinquecento, quando fu sede del rito della Via Crucis e si trasformò in vero e proprio luogo di martirio.

Nel corso dei secoli mutò ancora il suo aspetto, diventando teatro dei Gran Tour degli intellettuali settecenteschi prima e dell’immaginazione romantica poi.

Solo all’inizio del Novecento, con l’imposizione del Fascismo, il Colosseo si legò nuovamente ad un’immagine politica: fu infatti il proscenio di molte arringhe del Duce. È nel Dopoguerra che arriva il riscatto artistico, entrando in definitiva a far parte di tutto il cinema che esportava il made in Italy in Europa e negli Stati Uniti.

Un’occasione irripetibile

Un percorso simile e meglio approfondito è dunque offerto dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo insieme ad Electa. La mostra, suddivisa in 12 sezioni, è curata da Rossella Rea, Serena Romano e Riccardo Santangeli Valenzani. Mentre spetta a Francesco Cellini e Maria Margarita Segarra Lagunes il progetto di allestimento.

Tra le opere esposte, disegni e modelli ricostruttivi, fotografie e reperti, per raccontare un’evoluzione articolata e colossale del monumento più iconico d’Italia.