Prada presenta “The Promise”, la prima mostra personale di Michaël Borremans nella Cina continentale. La mostra, realizzata con il supporto di Fondazione Prada, si svolge dal 22 marzo al 14 maggio 2024 a Prada Rong Zhai, la storica residenza del 1918 a Shanghai restaurata da Prada e riaperta a ottobre 2017.

Michaël Borremans
A2, 2004
Oil on canvas, 15 3/4 x 13 3/4 in / 40 x 35 cm Courtesy the artist and David Zwirner
© Michaël Borremans, Courtesy the artist and David Zwirner

Tra i pittori più rilevanti della sua generazione, Michaël Borremans (Belgio, 1963) ritrae la condizione umana stabilendo una tensione ambigua tra il suo linguaggio raffinato e i soggetti ritratti. Nei suoi dipinti, figure umane e oggetti di uso quotidiano appaiono isolati nel proprio mondo, immersi in atmosfere grottesche, inquietanti e oniriche. In queste opere si possono cogliere allusioni dirette o velate agli eventi sociopolitici contemporanei o alla storia dell’arte.

Michaël Borremans
The Commuter, 2021
Oil on canvas, 32 1/2 x 25 5/8 x 1 3/8 in / 82.4 x 65 x 3.5 cm
© Michaël Borremans, Courtesy the artist and David Zwirner Photo Maris Hutchinson

Come scrive lo storico dell’arte e curatore Jeffrey Grove, “Borremans riesce abilmente a evocare riferimenti a eventi storici senza cadere nell’omaggio o nell’imitazione, infondendo una coscienza critica contemporanea nella sua pittura”. Le sue opere sono caratterizzate da una costante sensazione di tensione e angoscia, spesso accompagnata da uno strano senso di orrore incombente che si nasconde dietro l’apparente familiarità e intimità delle scene rappresentate. Borremans trae ispirazione per i suoi dipinti talvolta da immagini trovate, ma nella maggior parte dei casi da fotografie scattate da lui stesso. Crea delle composizioni posizionando i modelli, gli oggetti di scena e gli sfondi e regolando l’illuminazione e l’intera disposizione della scena.

Michaël Borremans
Five Cones, 2020
Oil on wood panel, 8 1/4 x 11 1/2 inches / 21 x 29.3 cm
© Michaël Borremans, Courtesy the artist and David Zwirner Photo Peter Cox

Nonostante la loro origine fotografica, le sue opere raffigurano una realtà emotiva e soggettiva che rievoca uno spazio e un tempo ambigui e indistinti. Come sottolinea l’artista, “Quando creo un’immagine penso sempre all’impatto psicologico che avrà una volta esposta. Sono consapevole, o comunque rifletto sugli effetti che potrebbe avere sull’osservatore. Ciascuno reagirà in modo diverso, ma voglio essere io a decidere verso quale direzione”.

 

Negli ultimi due decenni, l’artista belga ha esplorato anche il linguaggio cinematografico. I suoi cortometraggi creano un contrasto tra la realtà quotidiana e una dimensione parallela e oscura. Alla base di queste opere ci sono disegni e dipinti che sembrano messe in scena o performance sotto forma di tableaux vivants. Attraverso il lento movimento della videocamera, Borremans osserva i rituali dell’alienazione umana o dà vita a intensi momenti di sospensione, concentrando l’attenzione dello spettatore su un particolare specifico di un volto, di un corpo o di un vestito. I suoi cortometraggi “nascono più dalla scultura che dalla pittura”, spiega l’artista. “Certo, spesso il soggetto è simile a quello dei miei dipinti, ma questa necessità deriva dall’esigenza di osservare come potrebbe apparire la scultura se non fosse statica, se si potesse muovere in qualche modo, anche se nella realtà non accade. Se si filma qualcosa di immobile, si ottiene comunque una parvenza di movimento”.

Michaël Borremans
Alien, 2018
Oil on canvas, 31 3/4 x 23 7/8 in / 80.5 x 60.5 cm Courtesy the artist and David Zwirner
© Michaël Borremans, Courtesy the artist and David Zwirner

Gli spazi di Prada Rong Zhai testimoniano un dialogo architettonico e decorativo tra la tradizione cinese e quella occidentale. Questi ambienti storici dall’aspetto domestico contribuiscono a rafforzare il senso di anacronismo trasmesso dall’arte di Borremans. La mostra permette ai visitatori di muoversi liberamente tra le diverse stanze e di sperimentare le molteplici connessioni tra storia e contemporaneità presenti nelle opere dell’artista così come il confronto con il contesto unico della villa di inizio Novecento.

Michaël Borremans
Missile, 2017
Oil on canvas, 17 x 14 1/4 in / 43.2 x 36 cm Courtesy the artist and David Zwirner
© Michaël Borremans, Courtesy the artist and David Zwirner

“The Promise” si sviluppa nei due piani principali di Prada Rong Zhai e include ventitré dipinti di Michaël Borremans e uno dei suoi film. All’ingresso, il pubblico incontra uno spazio accogliente e intimo con arredi realizzati su misura che introducono all’estetica dell’artista. Al primo piano, i visitatori si confrontano con la pratica artistica di Borremans attraverso una selezione di dipinti che ritraggono oggetti stranamente minacciosi, come Mask (2008), Missile (2017), Alien (2018) e Coloured Cones (2019). La mostra presenta anche il cortometraggio The Storm (2006), una potente narrazione visiva di gesti e segni che ha come protagonisti tre uomini immobili e in cui gli unici elementi che cambiano sono la luce e la sua angolazione. Il percorso espositivo prosegue al secondo piano, dove sono esposte opere raffiguranti personaggi anonimi in atmosfere ambigue e psicologicamente intense, come A2 (2004), The Bodies (1) (2005), The Rug (2006), Still (2008), The Purse (2020) e The Racer (2022).

Michaël Borremans
Michaël Borremans
The Bodies (1), 2005
Oil on canvas, 23 1/2 x 31 1/2 x 1 1/4 in / 59.7 x 80 x 3.2 cm
© Michaël Borremans, Courtesy the artist and David Zwirner Photo Maris Hutchinson

Michaël Borremans

Michaël Borremans (1963, Geraardsbergen, Belgio) vive e lavora a Gand, in Belgio. Nel 1996 ha conseguito il master in Belle Arti alla Hogeschool voor Wetenschap en Kunst, Campus Sint-Lucas, a Gand. Borremans ha realizzato diverse mostre personali in istituzioni internazionali come il 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, Giappone (2020); la Galerie Rudolfinum di Praga, Repubblica Ceca (2020); il Centro de Arte Contemporáneo de Málaga, Spagna (2015-2016); il Tel Aviv Museum of Art (2015); il Dallas Museum of Art (2015); il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles (2014); l’Hera Contemporary Art di Tokyo (2014); il Württembergischer Kunstverein Stuttgart in Germania (2011); la Műcsarnok Kunsthalle di Budapest (2011); la Kunsthalle Helsinki (2011); il Kunstnernes Hus di Oslo (2010); il Royal Palace di Bruxelles (2010); la Kestner Gesellschaft di Hannover, Germania (2009); il de Appel Arts Centre di Amsterdam (2007); lo Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (S.M.A.K.) di Gand (2005, riproposta anche alla Parasol unit foundation for contemporary art di Londra, e alla Royal Hibernian Academy di Dublino); il Cleveland Museum of Art (2005); la Kunsthalle Bremerhaven in Germania (2004); e il Museum für Gegenwartskunst di Basilea (2004).

Michaël Borremans
Michaël Borremans
The Storm
2006
35mm film transferred to DVD, 1:07 min (loop), color, silent. Overall dimensions variable. Edition of 3, EP 1
Courtesy the artist and David Zwirner
© Michaël Borremans, Courtesy the artist and David Zwirner

Le opere di Borremans fanno parte di collezioni pubbliche di istituzioni internazionali, come l’Art Institute of Chicago; il Cleveland Museum of Art; il Dallas Museum of Art; l’Hammer Museum di Los Angeles; l’High Museum of Art di Atlanta; l’Israel Museum di Gerusalemme; il Los Angeles County Museum of Art; il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris; il Museum of Contemporary Art di Los Angeles; il Museum of Fine Arts di Boston; The Museum of Modern Art di New York; la National Gallery of Canada di Ottawa; il San Francisco Museum of Modern Art; lo Stedelijk Museum voor Actuele Kunst (S.M.A.K.) di Gand; e il Walker Art Center di Minneapolis. wikipedia.org

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