Max Beckmann, il pittore solitario al Museo d’Arte di Mendrisio

L’arte moderna conquista Mendrisio, che dal 28 Ottobre al 27 Gennaio ospita una grande antologica dedicata a Max Beckmann, genio dell’arte della prima metà del Novecento.

La mostra, a cura di Siegfried Gohr, è un viaggio a tappe nella storia dell’artista, rappresentata attraverso 30 dipinti, 15 acquarelli, 80 grafiche e 3 sculture. Si tratta di un percorso espositivo originale e fortemente intrecciato con le tecniche artistiche e le produzioni plastiche delle sue opere, che oscillano tra un temperamento enigmatico e un’aria inquietante. Si tratta di un’occasione unica per poter conoscere la sua eccezionale produzione grafica, elaborata tra i primi Anni Venti e dopo la Seconda Guerra Mondiale: è qui che prende forma una nuova idea dello spazio, in un linguaggio sospeso tra sogno e realtà.

La rivoluzione dell’arte degenerata

Beckmann fu, d’altronde, uno dei massimi maestri dell’arte moderna: il suo nome viene non a caso associato alla cerchia di Pablo Picasso ed Henri Matisse.

L’artista, nato a Lipsia nel 1884, ha rivoluzionato le categorie tradizionali dell’arte, facendo ad esempio delle scene in interni un luogo di autobiografismo, oppure delle nature morte un’impressionante testimonianza storia contemporanea. Il destino dell’arte moderna viene da lui forgiato attraverso il pieno sentimento e dello spirito del tempo, logorato per via delle guerre, e dello spirito personale, in lotta contro esilio e ostracismo.

L’allestimento della mostra è organizzato con un andamento cronologico ed evidenzia l’evoluzione di questo linguaggio così peculiare, che passa da uno stile ancora tardo impressionista alla successiva riduzione all’essenziale di linee, forme e colori.

Un catalogo tutto da scoprire

Imperdibile il catalogo della mostra a cura di Gohr, che affronta l’estro di Beckmann con un piglio del tutto inedito: contrariamente ad altri studi che in passato ne hanno sottolineato i riferimenti alla teosofia e alla storia politica, infatti, il critico organizza ora una riflessione a partire dagli oggetti comuni rappresentati nei dipinti. Alla ricerca, naturalmente, di un significato più profondo e ricco di simboli.

Beckmann: una vita dedicata all’arte

La mostra è l’occasione perfetta per riscoprire questa personalità complessa e totalmente immersa nell’arte: Beckmann fu fedele alla sua missione fino al suo ultimo respiro. Come se si trattasse di un romanzo o di una spettacolare scena finale di un film, infatti, nel 1950 morì improvvisamente a Central Park, proprio mentre si recava ad ammirare una sua opera esposta al Metropolitan Museum di New York.