l’Opificio al Salone del Mobile 2024 presenta Filigrana, la nuova collezione disegnata da Zanellato/Bortotto e ispirata al vetro di Murano. l’Opificio partecipa alla 62° edizione del Salone del Mobile proseguendo la sua ricerca nel mondo del design tessile e sostenibilità presentando Filigrana, la nuova collezione firmata dal duo Zanellato/Bortotto.

Foto di Matteo Bellomo

Filigrana è composta da quattro disegni ispirati alle diverse lavorazioni tradizionali del vetro di Murano rielaborate in chiave contemporanea. Il progetto rimanda in particolare alle murrine, motivi colorati o immagini realizzate in una canna di vetro che diventano visibili quando la canna è tagliata in sezioni. La filigrana e la molatura sono alcune delle numerose metodologie che contraddistinguono questa particolare produzione, tramandata di generazione in generazione sul territorio veneziano.

Foto di Matteo Bellomo

Vivaci e ricercati, i pattern Bollicine, Comete, Grani e Nebulosa acquisiscono una tridimensionalità tattile e visiva grazie alla scelta di diversi filati e cromie. I tessuti sono lampassi a due trame realizzati in cotone e viscosa. Disegni inaspettati danno vita ad una trama in movimento che conferisce dinamismo a cuscini, tendaggi e complementi di arredo per il living. Da spazi sofisticati ad ambienti minimali, la collezione riesce a inserirsi in progetti residenziali contemporanei e ricercati con estrema versatilità grazie anche all’ampia gamma cromatica proposta.

Foto di Matteo Bellomo

“Il mondo del vetro di Murano – raccontano Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto – ci ha da sempre affascinato per la ricchezza di texture, colori, motivi.Ricreati attraverso molatura, bollicine o con l’utilizzo di canne colorate, le varianti che si possono ottenere con il vetro sono pressoché infinite. Abbiamo esplorato la puntinatura irregolare delle murrine per tradurla in tessuti con una particolare tridimensionalità e abbiamo cercato di riprendere quei particolari effetti del vetro dove, partendo da uno schema piuttosto geometrico, la lavorazione e le temperature che si utilizzano ammorbidiscono queste geometrie rendendole irregolari e sinuose”

Foto di Matteo Bellomo

Ad ospitare le novità de l’Opificio, il set up in fiera ricrea una cornice onirica sui toni dell’azzurro dai profili morbidi e sinuosi. Progettato dall’architetto e stylist Bruno Tarsia, lo stand proporrà, accanto a Filigrana di Zanellato/Bortotto, alcune tra le ultime collezioni del brand, tra cui: Scott e Talia, disegnate da Serena Confalonieri, Architrame di Lanzavecchia+Wai, Montagna Magica firmata da Elisa Seitzinger, Relief e Les Intrigues di Bruno Tarsia e infine Grid di Roberta Borrelli. L’allestimento è stato pensato per coinvolgere lo spettatore in un percorso che si snoda tra ispirazioni creative e la scoperta della materia, esplorando, fibra dopo fibra, i tessuti lavorati con maestria grazie all’esperienza de l’Opificio. Lo stand racconta, grazia a un progetto pensato e ricercato, storia, contemporaneità, tradizione artigianale e innovazione tessile in una narrazione dal design elegante e raffinato.

Foto di Matteo Bellomo

Protagonista indiscussa della scena, la parete tessile interamente composta da cuscini: un’installazione maestosa, ma delicata, un imponente volume morbido composto da differenti tessuti e imbottiti che giocano con una serie di effetti tattili e con una gamma di cromie gentili, ispirate alle nuances della natura. Un’opera d’arte tessile che non solo decora, ma dialoga con i visitatori, suscitando emozioni, ricordi e aspirazioni. “L’installazione – racconta Bruno Tarsia – funge da metafora del comfort e della varietà di esperienze che l’Opificio offre. La parete di cuscini, in un gioco cromatico di toni che spaziano dall’azzurro, al beige, all’avorio, creano un mosaico che invita alla contemplazione e al relax.” L’intero progetto è stato studiato in perfetta continuità con le linee guida in tema di sostenibilità promosse dal Salone del Mobile.Milano con l’obiettivo di dare vita ad una manifestazione sempre più sostenibile e rispettosa nei confronti dell’ambiente e delle persone, temi da sempre cari all’azienda.

Foto di Matteo Bellomo

Sin dalla sua fondazione nel 1998, l’Opificio pone infatti tra gli obiettivi aziendali l’attenzione alla sostenibilità. Un particolare impegno proprio nei confronti dell’ambiente e delle persone, che si riverbera sia sulla scelta delle materie prime e delle modalità di produzione, sia su un concetto di beni di lusso intesi come prodotti di qualità superiore e durevoli nel tempo, lontani dall’idea di “fast use”. Inoltre, con l’obiettivo di rappresentare il cambiamento positivo attraverso un processo produttivo sostenibile, l’Opificio ha deciso, insieme ad altre aziende della filiera tessile, di unirsi a Slow Food nella creazione di Slow Fiber, certi che l’alta qualità estetica del prodotto non prescinda dal rispetto dell’ambiente e dell’uomo.

l’Opificio
Foto di Matteo Bellomo 

Milano Design Week 2024, l’Opificio nel progetto L’Appartamento di Artemest

Durante il Fuorisalone 2024 le creazioni de l’Opificio sono presenti anche in città, in uno storico edificio cittadino nel cuore del distretto 5Vie, per il progetto L’Appartamento a cura di Artemest. Quest’anno, L’Appartamento è stato ospitato all’interno di Residenza Vignale, in Via Enrico Toti 2 nel distretto 5Vie, una dimora principesca costruita ad inizio Novecento come residenza di un principe austriaco. Il fascino di questa dimora diventa di ispirazione per i sei studi di interior design, ognuno dei quali ha il compito di curare una stanza attraverso la propria visione creativa. Le superfici tessili de l’Opificio saranno presenti nell’allestimento del cortile a cura di GACHOT, studio con sede a New York che pone al centro della sua progettazione modalità di abitare sempre nuove, valorizzando il concetto più puro di bellezza. Per l’allestimento sono stati scelti alcuni dei cuscini l’Opificio rivestiti con le collezioni VELLUTO DI SETA e VELLUTO DI COTONE nelle cromie del rosa e terracotta.

l’Opificio
Foto di Matteo Bellomo

l’Opificio

l’Opificio è un’azienda familiare specializzata nella creazione e produzione di tessuti per l’arredamento e di una linea di Home Haute Couture di complementi tessili. La filosofia del brand è caratterizzata dalla sua impeccabile qualità made in Italy, uno stile raffinato ed eclettico, una grande ricchezza cromatica, un uso del colore sottile, ma dirompente. I tessuti de l’Opificio sono caratterizzati da cromie seducenti, decori unici e filati preziosi, lavorati per offrire molteplici soluzioni dedicate al mondo dell’abitare.L’azienda disegna, progetta e realizza i propri tessuti, garantendo un controllo totale della filiera produttiva e ponendo grande attenzione nei confronti della sostenibilità di materie prime, processi di lavorazione e promozione delle risorse umane. Inoltre, con l’obiettivo di rappresentare il cambiamento positivo attraverso un processo produttivo verticale e sostenibile, l’Opificio ha deciso, insieme ad altre aziende della filiera tessile, di unirsi a Slow Food nella creazione di Slow Fiber. 

Oltre ai prodotti ready-to-buy l’Opificio offre un servizio per la realizzazione di progetti su misura e un supporto al cliente nella progettazione degli interni. L’esperienza dell’azienda nella produzione tessile e le ampie possibilità di personalizzazione hanno consolidato negli anni la presenza de l’Opificio nel mercato internazionale dei tessuti per l’arredamento e il Contract, aprendo le porte anche a prestigiose collaborazioni con aziende storiche dell’arredo e brand innovativi. Negli anni, all’Art Direction di Barbara Bertoldo si sono affiancate una serie di collaborazioni con designer e creativi, come Zanellato/Bortotto, Serena Confalonieri, Lanzavecchia+Wai, Elisa Seitzinger, Bruno Tarsia e Roberta Borrelli. lopificio.it

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