L’avanguardia nel campo dell’arredamento a impatto zero – dal punto di vista ambientale – arriva dalla Corea del Sud, dall’estremo Oriente. Si parla, infatti, di vero e proprio arredamento sostenibile al 100%. La formula magica? Mobili da cucina e complementi d’arredo realizzati con legno riciclato, trattato e lavorato con materiali naturali.

I coreani – ed, in particolare, le punte di diamante del design nella terra della mattina calma – si stanno rivelando lungimiranti, riuscendo a sfruttare al massimo quello che, potenzialmente, avrebbe potuto rappresentare un problema. L’ispirazione giunge da Pusan, la più grande città portuale della Corea del Sud, ed il quinto porto più trafficato al mondo. Ogni anno, infatti, per il porto di Pusan passano circa 13 milioni di container, generando immensi cumuli di rifiuti. Tra questi rifiuti, il materiale più abbondante è il legno, container, appunto, insieme ad imballaggi di legno. Ovvero, tutto ciò che dopo il trasporto viene buttato via.

Un problema smaltire tutto questo legno? No, una grossa opportunità. Perlomeno così l’ha vista il designer Yong Hoon Choi, che, dal lontano 2011, ha avuto la brillante idea di sfruttare quei grossi quantitativi di legno come materia prima per la produzione di mobili da cucina e superfici fredde. È questa la breve storia contemporanea dell’arredamento sostenibile sudcoreano.

Yong Hoon Choi deve passare gran parte del suo tempo presso il porto di Pusan, da quando si è accesa la sua lampadina. È da qui, infatti, che compra direttamente il materiale per le sue creazioni. Con meno di cento dollari, porta nel suo laboratorio delle quantità di legno inimmaginabili. Il tocco del designer si limita a dare forma all’informe, con poche lavorazioni preliminari del materiale di partenza. L’intento di Choi è quello di produrre un output visivo che rimandi all’idea di autenticità ed artigianalità. Le imperfezioni iniziali non vengono carteggiate, così come eventuali angoli scheggiati o, addirittura, timbri. Lo stile scelto per i progetti è sempre aderente ai canoni della contemporaneità.

La lavorazione finale del legno si limita, dunque, ad una copertura di gommalacca naturale e di alcune vernici prive di VOC, riducendo al minimo l’utilizzo di sostanze chimiche. Dal punto di vista degli oggetti realizzati, troviamo mobili, principalmente per la cucina, insieme a pavimenti, armadi, scaffali e controsoffitti. Non sono rari i casi in cui al materiale legnoso di scarto vengano affiancati, nella messa a punto dell’arredo sostenibile, altri oggetti/materiali, come vecchi libri, sacchi di juta, chicchi di caffè e tessuti antichi: tutto ciò, insomma, che sia in grado di rievocare le ancestrali tradizioni coreane.

 

Piero Di Cuollo

Via IdeeGreen