Colazioni Letterarie al LAC, ciclo di incontri letterari in dialogo con il pubblico del LAC Lugano Arte e Cultura.

ROMPERE GLI SCHEMI 

Sabato 14 ottobre con FumettiBrutti (Josephine Yole Signorelli ) riprendono gli appuntamenti autunnali del ciclo “Colazioni letterarie al LAC” promosso dalla Società Dante Alighieri Lugano e dal centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura, nell’ambito del programma di mediazione culturale LAC edu, grazie al contributo di UBS, partner principale LAC edu.

FumettiBrutti, una delle artiste di fumetti più note e apprezzate degli ultimi anni, ha deciso che, per parlare di altri ‘pianeti’ appartenenti al nostro universo, si devono abbandonare le vecchie modalità. Le sue sono incisive, spesso ruvide e senza filtri apparenti, un insieme di emozioni, in cui la tristezza, il dolore, la malinconia e il divertimento si mescolano senza gerarchie e in una tavolozza di colori

Sabato 14 ottobre ore 11

Josephine Yole Signorelli  in arte FumettiBrutti

LA SEPARAZIONE DEL MASCHIO (Feltrinelli Comics 2023)

In dialogo con il giornalista Alessio Brunialti. Un libro che vede insieme una inaspettata coppia di autori. Uno dei più noti e importanti romanzieri e sceneggiatori italiani (Francesco Piccolo), insieme a una stella del fumetto diventata punto di riferimento generazionale (FumettiBrutti). Si tratta del primo lavoro dichiaratamente non autobiografico di FumettiBrutti: una graphic novel che sorprende per la sua lettura serrata.

Il maschio protagonista di questa storia è un genitore presente, un marito premuroso. E un poligamo compulsivo. Tradisce la moglie con l’amica intima, la giovane collega, la donna di una notte, avvitandosi in una spirale di menzogna, edonismo e autoindulgenza in cui l’unico senso di colpa consiste nel non provarne alcuno. E’ come in un gioco d’azzardo dove la puntata è sempre più alta e l’adrenalina dell’infedeltà sempre più intensa. Un romanzo profondo e audace, di grande successo, diventa un fumetto in cui le narrazioni di Francesco Piccolo e FumettiBrutti, le loro parole e immagini, confluiscono e si fondono.

Nata a Catania nel 1991, Josephine Yole Signorelli, in arte FumettiBrutti, è un grande fenomeno del fumetto italiano. Romanzo esplicito (Feltrinelli Comics, 2018) è stato il suo esordio editoriale, acclamato dalla critica, non solo fumettistica, con il quale ha vinto il Premio Micheluzzi come migliore opera prima. Sono seguite le graphic novel P. La mia adolescenza trans (Feltrinelli Comics, 2019), che le è valsa il Premio Gran Guinigi di Lucca come migliore esordiente, e nel 2020 Anestesia. Ancora per Feltrinelli Comics ha firmato un racconto nell’antologia Post Pink (2019), insieme a Joe1 la graphic novel CenerentolA (2021), Ogni giovedì una striscia (2022) ed è stata curatrice del volume antologico Sporchi e subito (2020).

La sesta edizione della rassegna ospiterà due autori con storie e personalità molto diverse tra loro: FumettiBrutti (Josephine Yole Signorelli) e Paolo Nori. I due ospiti hanno in comune la prerogativa di “rompere gli schemi”, di pensiero e di comportamento, andando oltre gli standard convenzionali. Chi per motivi personali, come FumettiBrutti stella del fumetto diventata punto di riferimento generazionale e chi, come Nori, ha fatto proprie le biografie di Anna Achmatova e prima di Dostoevskij e di altri scrittori russi.

<In un panorama culturale che appare spesso parecchio omologato, una disegnatrice come FumettiBrutti e un autore come Paolo Nori spiccano per la loro originalità.  – Commenta Yvonne Pesenti, presidente della Società Dante Alighieri di Lugano – Oltre ad avere una notevole qualità artistica, il loro è un lavoro che ci offre una lettura non scontata della realtà, che ci costringe a riflettere e a guardare le cose da altri punti di vista. Un lavoro “sorprendente” nel senso etimologico del termine. È soprattutto per questo che ci rallegriamo di poterli proporre al pubblico luganese.>

Quello che invece accomuna i due incontri sono i racconti di esperienze di vita: vera e biografica. FumettiBrutti, una delle artiste di fumetti più note e apprezzate degli ultimi anni, ha deciso che, per parlare di altri ‘pianeti’ appartenenti al nostro universo, si devono abbandonare le vecchie modalità. Le sue sono incisive, spesso ruvide e senza filtri apparenti, un insieme di emozioni, in cui la tristezza, il dolore, la malinconia e il divertimento si mescolano senza gerarchie e in una tavolozza di colori.

Paolo Nori racconta la vita colma di terribili affanni e dolori di Anna Achmatova, la più grande poetessa russa di tutti i tempi: non ha mai smesso di scrivere, anche quando la sua poesia si poteva soltanto passare di bocca in bocca. I due ospiti racconteranno le loro ultime “fatiche” letterarie: quali motivazioni li hanno spinti a scrivere e quali i temi e gli argomenti che hanno trattato, attualizzandoli, interiorizzandoli, nel loro percorso di scrittura.

PROGRAMMA

Sabato 11 novembre ore 11

Paolo Nori

VI AVVERTO CHE VIVO PER L’ULTIMA VOLTA (Mondadori 2023). Introduce l’incontro Yvonne Pesenti, presidente della Società Dante Alighieri di Lugano.

«E noi, che cosa stiamo diventando? E io, cosa sono diventato?» si chiede Paolo Nori. E la risposta viene da una lontananza che in verità brucia distanze e porta con sé, come fosse turbine di visioni, di fatti, di sentimenti, e naturalmente di poesia, la vita di Anna Achmatova.

«Vogliamo raccontare» dice Nori «la storia di Anna Achmatova, la più grande poetessa russa di tutti i tempi nata nei pressi di Odessa nel 1889 e morta a Mosca nel 1966. Anche se Anna Achmatova voleva essere chiamata poeta, non poetessa, e non si chiamava, in realtà, Achmatova, si chiamava Gorenko; quando suo padre, un ufficiale della Marina russa, seppe che la figlia scriveva delle poesie, le disse “Non mischiare il nostro cognome con queste faccende disonorevoli”. Allora lei, invece di smettere di scrivere versi, pensò bene di cambiar cognome. E prese il cognome di una sua antenata da parte di madre, una principessa tartara: Achmatova.» la poetessa diventata, durante la Seconda guerra mondiale, la voce più popolare della Russia sotto l’assedio nazista, successivamente rimessa al bando, sorvegliata, senza mezzi. Non ha smesso di scrivere, anche quando la sua poesia si poteva soltanto passare di bocca in bocca. Ha saputo, alla fine della sua vita, essere quel che voleva diventare: la più grande poetessa, anzi, il più grande poeta russo dei suoi tempi.

LAC Lugano

Dopo essere entrato in quella di Dostoevskij, Nori entra in un’altra vita incredibile, ma questa volta ci rendiamo conto che, nell’avvicinare Anna a noi come siamo diventati, e noi alla Russia come è diventata, ci troviamo di fronte a un’urgenza crudele, a una figura che ci guarda, ci riguarda, e ci tocca più forte dove siamo ancora umane creature.

Paolo Nori, (Parma, 1963), laureato in letteratura russa, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020) e Sanguina ancora (2021). Ha tradotto e curato opere, tra gli altri, di Puškin, Gogol’, Lermontov, Turgenev, Tolstoj, Čechov, Dostoevskij, Bulgakov, Chlebnikov, Charms. Il ciclo di incontri letterari Colazioni letterarie è promosso dalla Società Dante Alighieri Lugano e dal centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura, nell’ambito del programma di mediazione culturale LAC edu, grazie al contributo di UBS, partner principale LAC edu. luganolac.ch