Sambonet: la cucina è uno stile di vita

Se cerchi nuova ispirazione per la tavola, Sambonet può ispirarti con il suo ricco catalogo!

Una tradizione… orafa

Nata nel lontano 1856 a Vercelli, l’azienda nasce dalla sapienza di Giuseppe Sambonet, Maestro Orefice della città natale. All’epoca l’azienda, che da sempre si contraddistingue per linee pulite e accattivanti, forniva ufficialmente famiglie nobiliari, tra cui la Duchessa di Genova e il Conte di Torino.

Ma non era l’unico motivo di orgoglio per Giuseppe: nel 1932 Sambonet è la prima azienda italiana a realizzare un impianto di produzione su scala industriale. E per farlo affiancò la produzione di argenteria massiccia e quella dell’argenteria galvanica. Il percorso era appena iniziato: qualche anno dopo si arrivò a mettere a punto la produzione di posateria in acciaio inossidabile.

La sapienza maturata nei decenni successivi hanno orientato la scelta di Sambonet al design: alcuni pezzi, come la Pesciera e i vassoi Linea 50 sono oggi esposti al MoMA di New York.

Uno sguardo alle collezioni

Tra le posate più iconiche si trova la collezione Bamboo, disegnata dal Centro Stile Sambonet. La sua caratteristica più spiccata è la sezione ovale, che interpreta in chiave moderna i dettami degli Anni Quaranta in cucina. Il risultato è una coccola di gran lusso.

Vincitrice del Compasso D’oro ADI 1994 è invece la linea Hannah, disegnata da Anna Castelli Ferrieri. La cura formale del disegno porta sulla tavola posate senza tempo, in grado di esaltare ogni portata.

Per chi ama invece una modernità più spinta, New Living è linea di supporti in acciaio inox perfetta. Le pirofile di porcellana pura hanno una linea elegante, bordata da dettagli di stile, disponibili in finitura argentata, dorata o anticata.

E per le anime candide c’è TerraCotto, la collezione disegnata da Stefania Vasques. Forme decise e colori pastello distinguono queste pentole, che così possono essere messe in bella vista sulla tavola. D’altronde, il materiale utilizzato (la terracotta, per l’appunto) permette di mantenere il calore più a lungo e di non distruggere le proprietà organolettiche degli alimenti.

Chi ha fame alzi la mano!