John Wellborn Root è stato un architetto americano della seconda metà dell’800 che, ha collaborato con Daniel Burnham alla creazione di diversi edifici considerati dei capolavori dell’architettura contemporanea contribuendo a dare vita allo stile della scuola di Chicago.

La vita di John Wellborn Root

John Wellborn Root è nato il 10 gennaio 1850 a Lumpkin in Georgia (Stati Uniti) ed è morto a soli 41 anni il 15 gennaio 1891 a Chicago in Illinois. Frequentò un anno Oxford per via della guerra civile americana per poi tornare nel 1866 negli Stati Uniti e conseguire la laurea in ingegneria civile alcuni anni dopo alla New York University. Nel biennio 1871 – 1873 fu capo disegnatore per lo studio di architettura di Chicago di Carter, Drake e Wight. Successivamente si unì come disegnatore anche Daniel Hudson Burnham ed insieme crearono uno studio indipendente, la Burnham and Root. Ha così inizio una delle partnership più famose nella storia dell’architettura americana.

Burnham and Root

John Wellborn Root e Daniel Burnham collaborarono per 18 anni realizzando importanti edifici sia residenziali sia commerciali. Raggiunsero il culmine della loro carriera con il coordinamento della World’s Columbian Exposition nel 1893. Gli edifici che hanno costruito durante gli ultimi due decenni del XIX secolo sono da considerarsi gli apripista dei grattacieli moderni grazie ad innovazioni tecnologiche che permisero la costruzione di edifici molto più alti rispetto al passato. Grazie alle numerose commissioni sono riusciti a creare una estetica unica e perfettamente riconoscibile, completamente originali priva di influenze dello stile di altri architetti. Ne è un esempio il Great Northern Hotel che però John Wellborn Root non è riuscito a vedere completato, a causa della morte, sopraggiunta l’anno precedente.

Daniel Hudson Burnham e John Wellborn Root, intorno al 1890

Montauk Building

Il primo importante edificio commerciale progettato dallo studio venne realizzato nel 1882. Si trattava del Montauk Building, demolito poi 30 anni dopo. Questo edificio presentava importanti innovazioni come l’uso di archi di piastrelle piatte nei pavimenti per la protezione dal fuoco ma la vera innovazione fu nelle fondamenta. L’edificio, infatti, doveva essere costruito su un terreno che non sarebbe riuscito a sostenere questo edificio di 10 piani. LE fondamente in muratura non sarebbero bastate e perciò John Wellborn Root incorporò nelle fondamenta una griglia di ferro così da distribuire il peso su tutta l’area del terreno.

Illustrazione del Montauk Building di Chicago, originariamente in “AT Andreas History of Chicago” (1886)

Rookery Building

Il Rookery è sicuramente uno delle opere più importanti dello studio e di tutta la scuola di Chicago. In questo progetto gli architetti mixarono moderne tecniche di costruzione, come le intelaiature metalliche, lastre di vetro, materiali ignifughi con tecniche tradizionali tipo mattoni e decorazioni elaborate. John Wellborn Root per progettare gli spazi interni ed esterni ha attinto dalla tradizione moresca, bizantina, veneziana e romanica usando motivi particolari. Però ha anche utilizzato molte tecniche all’avanguardia tipo la fondazione galleggiante come aveva fatto per il Montauk Building.

Punto chiave dell’edificio è sicuramente il cortile interno particolarmente luminoso che aumenta esponenzialmente la quantità di aria e luce all’interno dello stabile. La luce è di nuovo protagonista negli uffici interni grazie all’utilizzo di materiali chiari che la riflettono maggiormente. In totale l’edificio è alto 12 piani per un totale di 55 metri ed è il grattacielo più antico di Chicago nonché una delle poche opere ancora in piedi della collaborazione tra Burnham e Root.

Atrio Rookery Building – ©Phil Beard (Flickr CC BY-NC-ND 2.0)

Phoenix Building

La Phoenix Mutual Fire Insurance Company di Brooklyn commissionò questo edificio alla Burnham and Root che lo completò nel 1887. Fu demolito nel 1957 costituendolo con il TransUnion Building progettato dalla A. Epstein and Sons. Il palazzo era caratterizzato da una struttura in acciaio ed era ignifugo. Furono usati per i piani alti la caratteristica terracotta rossa e i mattoni di St. Louis mentre l’interno era rifinito con marmo bianco e mogano. La qualità delle rifiniture interne era considerata molto raffinata per essere di un edificio di uffici.

Phenix Building raffigurato in “The Inland Architect & News Record “(settembre 1887)

Maria Giulia Parrinelli

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