Settimio Benedusi in mostra allo Scalo Milano, Unità 115: si chiama Io non esiste e raccoglie più di duecento ritratti di gente comune, umile e spesso dal volto affabile e pieno di maestosa dignità.

Il ritratto è forse l’esperienza fotografica più privata e sentimentale, ed è senz’altro un modo per la comunità di raccontare il più fedelmente possibile sé stessa: Benedusi ha costruito un set fotografico all’interno del cantiere, dove ha invitato a posare per lui tutti coloro che si presentavano alla mostra, aderendo al progetto.

Uomini e donne di ogni età, luogo ed estrazione sociale sono dunque rappresentati su un telo bianco ed esposti attraverso l’occhio del famoso fotografo, che ha messo in scena un vero e proprio spaccato della società odierna.

La mostra non esiste se nessuno va a vederla: è questa la sfida che ha lanciato Benedusi, vincendo ampiamente la scommessa.

Le fotografie raccontano i volti sacri come il lavoro, che nobilita realmente l’uomo e lo rende cosciente di sé stesso. La fotografia in questo senso, sembra sottolineare Benedusi, serve proprio a ricordarci chi siamo, quale storia ci precede e a chi apparteniamo.