La città di Bergamo, catturata dal vertiginoso sguardo di Alex Persico, fotografo, per assonanze e contrapposizioni. Dalle biforcazioni periferiche alla Città alta, la “fortezza inespugnabile” della cinquecentesca Repubblica di Venezia. Un’immagine inedita del capoluogo lombardo, memore di un’inclemente epidemia, alle porte della sua Primavera.

“Insolite visioni. La Passione per il volo, Bergamo dall’alto” è il risultato di anni di sperimentazione e ricerca nel bagaglio di esperienza di un fotografo altalenante tra innovazione ed eredità storica, poliedrico tra analogico, digitale e 3D. Persico, avvicinatosi alla fotografia aerea nel 2010, iscritto al registro ENAC come operatore riconosciuto, supera la prospettiva orizzontale con particolare sensibilità architettonica in scala di grigi.

Forme, linee, contrasti tra luce ed ombra, enfatizzano al meglio un viaggio di correlazioni significative nel gioco degli opposti. Assorbiti dal grande anello di circonvallazione, lanciati su binari ferroviari fino al cuore della città, tra edifici storici e quartieri in trasformazioni ritratti da un occhio serafico, nudo, irresistibile e rapinatore negli intensi silenzi del bianco e del nero. La simmetria è il fulcro della composizione di una Bergamo, fissata nella memoria di un decennio, oggi pronta a risorgere e toccare il colore.

L’opera ha un alto valore simbolico, sposa di un momento capriccioso, quanto delicato e particolare, vola alta e lo cattura indomito. Il volume viene completato da una selezione di fotografie di Piero Orlandi, tratte dalla pubblicazione “Bergamo dal cielo”, datata 1981-1985 ed edita da Grafica & Arte, l’ultimo ponte tra cultura e contemporaneità.

Il libro di Alex Persico, che sarà disponibile nelle librerie e sui principali siti di e-commerce da settembre 2020, celebra 30 anni di carriera dell’autore, con tappa obbligatoria alla mostra in programma per primavera 2021.

Volevo dedicare a Bergamo, città che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare una grande prova, un ricordo che, in un certo senso, fosse immortale, come solo la fotografia sa essere”, afferma Alex Persico