Provocatoria e irriverente: c’è Mika Rottenberg a Bologna

C’è tempo fino al 19 Maggio per scoprire l’arte di Mika Rottenberg: l’occasione è la prima personale dell’artista argentina in un museo italiano, ospitata al MAMbo di Bologna.

A cura di Lorenzo Balbi, la mostra è articolata al piano terra del museo bolognese (Sala delle Ciminiere) attraverso un percorso labirintico irriverente e bizzarro, che getta luce su undici delle produzioni più recenti, dalle video-installazioni agli oggetti scultorei – di cui tre lavori inediti grazie alla collaborazione con Goldsmiths Centre for Contemporary Art London e Kunsthaus Bregenz.

Cosmic Generator, 2017 - Photo credit: Giorgio Bianchi | Comune di Bologna - Courtesy Hauser & Wirth
Cosmic Generator, 2017 – Photo credit: Giorgio Bianchi | Comune di Bologna – Courtesy Hauser & Wirth

Illuminare l’osceno con gli strumenti dell’assurdo

I diversi strumenti scelti dalla Rottenberg sono linguaggi artistici intrisi di grottesche sfaccettature che scavano le logiche delle economie globali, per scoprire le nuove idee di classe e di valore sociale. I non-sense surreali creati dalle sue performance tessono perciò una geografia esatta del sistema capitalistico che regola i processi di produzione delle merci e, di conseguenza, le stesse condizioni umane.

Vincitrice d’altronde nel 2018 del premio a Kurt Schwitters “per avventurarsi in nuovi regni di creatività artistica e immaginazione artistica”, l’artista argentina – ma cresciuta in Israele – condivide parecchi tratti stilistici con il dadaista tedesco, come il linguaggio saturo in technicolor.

Smoky Lips (Study #4), 2018-19 - Photo credit: Giorgio Bianchi | Comune di Bologna - Courtesy Hauser & Wirth
Smoky Lips (Study #4), 2018-19 – Photo credit: Giorgio Bianchi | Comune di Bologna – Courtesy Hauser & Wirth

Un registro narrativo personale e peculiare

Ne è un esempio Smoky Lips (Study #4), una bocca in silicone a grandezza naturale da cui esce una sottile linea di fumo: dentro l’antro in cui è riposta viene proiettato un video surrealista. E la domanda sorge spontanea: a chi appartiene lo spazio occupato da questa bocca? Esiste una risposta quanti spettatori dell’opera stessa, chiamati a partecipare a un dialogo scomodo e bizzarro.

Non-sense d’artista

Il risultato è la costruzione di mondi al femminile fuori da ogni struttura imposta dalla società, che raccontano l’iperconnessione della realtà globalizzata, l’insensatezza di un corpo precario esposto alla fragilità dei tempi e la consapevolezza di vite incastrate in una banale e ripetitiva catena di montaggio imposta dall’alto. E, fondamentalmente, senza via di fuga.

L'artista argentina Mika Rottenberg - Photo credit: Miro Kuzmanovic
L’artista argentina Mika Rottenberg – Photo credit: Miro Kuzmanovic

Per approfondire l’inconsueta arte di Mika Rottenberg c’è infine l’instant book Edizioni MAMbo, con un saggio inedito di Germano Celant.