TESTO DI ALESSANDRA MATTIROLO / FOTO DI KATARINA ROTHFJELL

Da Venezia alle sale del Metropolitan Museum di New York. Le opere di Massimo Micheluzzi
sono magiche alchimie che hanno conquistato i palati più esigenti in tutto il mondo

“Le cose più importanti le produco col maestro in fornace a Murano alle sei del mattino. Quando prendo la barca è ancora buio. Ed è bello vedere sorgere il sole in mezzo alla laguna”, dice. Massimo Micheluzzi uno dei maggiori artisti contemporanei del vetro. “Sono un operaio”, afferma con convinzione. “Nel mio mestiere ci vuole forza fisica. Quando usciamo dalla fornace siamo distrutti, con la schiena a pezzi e tutti bruciacchiati”. Un bel contrasto con ciò che si vede poi nella sua galleria sulla tranquilla fondamenta di San Trovaso. Gli oggetti esposti in vetrina hanno la grazia e la delicatezza che solo il vetro può esprimere. Quel magico connubio di tenacia e fragilità. “Un materiale alchemico, che non esiste in natura”. Nato e cresciuto a Venezia, Massimo Micheluzzi arrivò all’arte del vetro quando già ne conosceva a fondo molti dei segreti. Iniziò a interessarsene da ragazzo, quando ancora aiutava suo padre antiquario, per poi cominciare a produrre le opere di Alessandro e Laura de Santillana.
Dal 1995 ha cominciato a creare i suoi lavori che ormai espone in tutto il mondo. Parigi, Londra, New York. Alcuni pezzi sono in mostra permanente al Metropolitan Museum. Massimo Micheluzzi – Dorsoduro 1071, Venezia [email protected]