Gianfranco Baruchello, artista e pittore di fama internazionale, allievo di Marcel Duchamp, è nato a Livorno nel 1924; oggi vive e lavora a Roma.

Lo scorso 9 novembre, la Fondazione Baruchello, a lui intitolata, ha inaugurato la nuova sede romana di via del Vascello con 4 esposizioni dell’artista, raccolte sotto la denominazione di “progetto Start up Quattro Agenzie per la produzione del possibile ” e curate da Maria Alicata e Carla Subrizi.

Sintesi del suo percorso artistico

Baruchello si dedica alla pittura solo dopo il conseguimento della laurea in matematica, alla  fine degli anni ’50. Per la sua prima formazione artistica si sposta a Parigi, dove conosce Marcel Duchamp – il grande pittore e scultore francese, noto anche come scacchista.

Successivamente, ha modo di conoscere John Cage – il famoso compositore e teorico musicale americano. A New York si confronta anche con la pop art e con il mondo delle avanguardie internazionali.

Fin dai primi anni ’60 è in pista su un circuito espositivo sia italiano che estero (Roma, Livorno, Mantova, San Marino, Parigi, New York, Amburgo, …). Nel 1976 e nel 1988 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 1989 porta un suo progetto performativo al Festival di Spoleto.

Per molti anni dipinge, realizza installazioni, scrive libri e testi teatrali e produce videoarte e film, così sperimentando una grande quantità di linguaggi espressivi.

Nel 1998, da un’idea sua e della Subrizi nasce la Fondazione Baruchello, nella sua ex casa sulle colline romane.

Nel 2012, la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma organizza una mostra antologica dell’artista, a cura di Achille Bonito Oliva.

Le 4 agenzie per la produzione del possibile

Il progetto che inaugura la nuova sede della Fondazione, è pensato come un incubatore di attività che ospita 4 agenzie start up, appunto – che lavorano per promuovere idee e visioni su cui stimolare un dibattito economico e sociale.

La prima agenzia consente ai visitatori di immedesimarsi in altrettanti pastori “adottando” una pecora, una figura in legno dell’animale, catalogata e timbrata come parte di un gregge. L’oggetto dovrebbe diffondersi, poi, nel mondo, per tramite dei “pastori”.

La seconda è dedicata agli valori antichi e al patrimonio della terra. La terra viene letteralmente scambiata in casse di un metro cubo – quantità sufficiente per un piccolo giardino – e, successivamente, mescolata per rappresentare la fusione di luoghi diversi, magari lontani.

La terza agenzia è quella detta “Oggetti Anomali “. Diversi artisti presentano oggetti estranei alle produzioni industriali e si va alla ricerca di sponsorizzazioni per produrre quelle forme-proposta, nate come “interruzioni della serialità “.

La quarta agenzia, “Produzione di utopie ” progetta, in uno spazio apposito, momenti di immaginazione ideativa, capaci di muovere emozioni e situazioni immersive nella memoria, nel pensiero e nella fantasia.

Le esposizioni proseguiranno sino al prossimo 28 aprile.

Le immagini della cover e della galleria sono state tratte dal sito della Fondazione Baruchello, linkato più sopra, che vi invitiamo a visitare.