Facciata sui sampietrini: un nuovo modo di comunicare

La proiezione della facciata di un palazzo storico non si limita più al foglio da disegno, ma diventa parte della pavimentazione che definisce lo spazio esterno dell’edificio stesso. In questo modo l’architettura esce non solo dai più tradizionali metodi della sua rappresentazione, ma anche dalle mura della facoltà che insegna a fare l’architetto, per lanciare un messaggio forte ma dai toni non aggressivi. È questo l’esito di un “esperimento” condotto da studenti, professori e dottorandi di Architettura a Roma che, in piazza Borghese, hanno dipinto la facciata della facoltà della Sapienza direttamente sulla pavimentazione in sampietrini.

L’idea degli studenti: perchè la facciata sui sampietrini?

L’obiettivo dell’idea originale e rivoluzionare di riportare la facciata sui sampietrini era doppio. Il team di architetti e aspiranti tali aveva intenzione di inaugurare in grande stile il forum Declinare Roma, tenutosi il 7 e l’8 giugno scorsi all’interno della facoltà, nell’ambito del quale si sono svolte mostre, installazioni e performance, accompagnate da un dibattito aperto sulla gestione del patrimonio artistico e architettonico della città. L’altra intenzione era quella di lanciare un messaggio forte ma dai toni moderati, com’è, del resto, il linguaggio stesso dell’arte, alla sindaca Virginia Raggi e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

In un comunicato, gli autori del progetto, si sono definiti interessati a dare all’università un ruolo di rilievo rispetto alle potenzialità della Capitale e alle responsabilità della stessa noi confronti dei cittadini, rispetto ai quali studenti e docenti si sentono profondamente debitori.

Foto Sampietrino