La Galleria d’Arte Contini è lieta di presentare la mostra “Enzo Fiore e Paolo Vegas: Il Fascino dell’Appropriazione” che vedrà esposte le opere degli artisti Enzo Fiore e Paolo Vegas. L’inaugurazione sarà presenziata dagli artisti e si terrà giovedì 28 dicembre 2023 presso la sede di P.zza Silvestro Franceschi 7 a Cortina d’Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti.

L’esposizione propone un intrigante dialogo tra opere realizzate con tecniche assai differenti: la giustapposizione e la stratificazione di materiali organici nelle tele di Enzo Fiore entreranno in contato con le manipolazioni fotografiche di Paolo Vegas. Lo spettatore avrà così l’occasione di esplorare le diverse tematiche dei due artisti, con due prospettive divergenti.

Enzo Fiore tenta di catturare sempre qualcosa di nuovo, qualcosa che prima gli era sfuggito, indagando al contempo come piccoli cambiamenti possano influenzare la percezione. Dall’altro lato ripropone un archetipo preesistente, sia esso un capolavoro della Storia dell’Arte o un soggetto tratto dalla realtà, riportandolo, materialmente e concetualmente, ad una dimensione terrena. Un esempio evidente della sua poetica lo si ritrova nei diversi studi della “Vergine delle Rocce”. Ispiratosi all’omonimo capolavoro di Leonardo, Fiore si spinge oltre ad un’apparente riproduzione. I suoi lavori assumono la portata di uno studio approfondito, tanto da omaggiare atraverso il conceto di ripetizione l’opera leonardesca. Restando fedele alla bellezza dei soggetti, Fiore si assume la responsabilità di affiancarsi a un’opera iconica, ma, nel suo genio, riesce a ricrearla in chiave moderna. Infatti, atraverso la costante della ripetizione, questo è un perfetto esempio della sua straordinaria capacità di coadiuvare la grande Storia dell’Arte con l’arte contemporanea.

Fiore infatti pone l’attenzione sul fenomeno, diffusosi dal ‘900, della glorificazione del mito da parte degli uomini. Proprio quelle icone celebrate universalmente, tanto da divenire oggetto di venerazione, vengono spogliate della loro sacralità. Questo processo, unitamente alla serie di opere che ne deriva, viene definito da Fiore “Appropriazione”. Egli attinge al mondo naturale come ad una tavolozza, “dipingendo” attraverso l’uso di materiale organico, come muschio, foglie, radici, terra e perfino insetti. Dunque la sua opera non è artificiale, ma naturale, così come è naturale la sostanza di cui gli esseri viventi sono composti. Così facendo, emerge la forza innovativa delle sue opere, in grado di affiancarsi a tuttotondo alla tradizione accademica dei grandi capolavori dell’arte, dalla Pop Art al Rinascimento. L’artista si fa messaggero di una comune tradizione rileggendola e plasmandola attraverso nuovi medium in chiave contemporanea.

Per Paolo Vegas la ripetizione si concretizza invece nella clonazione di un soggetto fotografico ed ha lo scopo di rafforzare la narrazione sottesa nelle sue opere. I soggetti ritratti, duplicati, sembrano vivere diverse istantanee di una stessa sceneggiatura. Al contempo, l’artista utilizza la ripetizione come espediente visivo per evidenziare la mercificazione del corpo femminile, ed in quanto tale, la sua riproducibilità in serie. Una velata critica alla società infatti non manca mai nell’opera dell’artista, che spesso si confronta con l’aspetto consumistico della contemporaneità, in cui l’uomo è ciò che desidera, compra ed utilizza. Il tema della commercializzazione del corpo femminile è affrontato dall’artista in modo del tuto originale. I corpi stereotipati di giovani donne seminude assumono pose ed atteggiamenti provocanti al limite del parossismo e dell’accentuazione quasi caricaturale.

La clonazione  dei soggetti fotografici è ottenuta da Vegas attraverso un meticoloso processo esecutivo: l’artista lavora come in un set pubblicitario, scegliendo luogo, cast, stile e sceneggiatura. Posizionando quindi la fotocamera in un punto fisso, Vegas effettua più scatti della medesima scena, mantenendo invariata la distanza focale e ruotando semplicemente la macchina. In questo modo, ogni frame ottenuto va a costituire un frammento dell’immagine finale. Fondamentale inoltre è la post-produzione, attraverso la quale Vegas dà vita a narrazioni iperboliche, dal carattere cinematografico. È così che nastri, borse, foulard, veri e propri oggetti tridimensionali, fanno la loro comparsa all’interno dell’opera, sovrapponendosi alla stampa come in un collage. Questi oggetti si legano in qualche modo alla narrazione, all’esperienza del protagonista, divenendone alter ego artificiale. Dal percorso espositivo si evince come, nel lavoro di questi due artisti, affiori lentamente, di opera in opera, la ricerca spasmodica verso la ripetizione, che è quindi concepita come evoluzione. Ogni creazione, seppur frutto di un’ossessione, non esaspera l’osservatore ma lo induce semmai verso un’indagine più approfondita.

Enzo Fiore nasce a Milano nel 1968. Dopo aver frequentato il liceo artistico di Milano si diploma in pittura nel 1991 all’Accademia di Belle Arti di Brera, sotto la guida del Maestro Luciano Fabro. Per alcuni anni si dedica al restauro di dipinti antichi ed alla realizzazione di allestimenti scenografici. Sin dal suo debutto come artista nel 1997, Fiore attinge direttamente dalla natura per creare le sue opere, avvalendosi di una tecnica unica basata sull’impiego di muschio, foglie, radici, terra, pietre, resina e cemento, combinando insieme forme sospese tra realtà e fantasia, sovente introduce nelle sue creazioni l’utilizzo di svariati insetti. Dal 2006 è rappresentato dalla Galleria d’arte Contini di Venezia e Cortina d’Ampezzo che dato vita a numerose esposizioni personali e collettive sia all’interno degli spazi della galleria che presso importanti istituzioni pubbliche tra le quali nel 2008 il Palazzo Ducale di Sabbioneta (Mantova), nel 2012 il Complesso del Vittoriano a Roma, nel 2013 il Palazzo Callas a Sirmione, nel 2017 Fondazione Bevilacqua-La Masa di Venezia, nel 2022 la Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio (GAMC) e al Palp di Pontedera. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. Enzo Fiore attualmente vive e lavora vicino a Milano. enzofiore.net

Paolo Vegas nasce a Biella nel 1973. Diplomato all’Istituto Europeo di Design nel 1992, inizia la sua attività di fotografo a Milano dove collabora dal 1993 con diversi fotografi e agenzie pubblicitarie. Nel novembre del 1997 a Milano presenta i suoi lavori in una mostra intitolata ‘People and Things’. Nel dicembre ‘97 prende parte ad una iniziativa di beneficenza, collaborando ad un progetto fotografico per Emergency. Ha collaborato come assistente per fotografi internazionali come Giac Casale, Joe Oppedisano e Giovanni Gastel alla realizzazione di campagne pubblicitarie per Barbour, Peugeot ‘98, Algida ‘99, Pagine Gialle, Richard Ginori, Irge e al calendario Same. Il percorso artistico di Paolo Vegas è stato fortemente influenzato da questo periodo. Nel 2011 è invitato, con Omar Ronda, a partecipare alla 54° Biennale di Venezia al Padiglione Italia. Dal 2014 al 2017 è rappresentato dalla Galleria d’arte Contini Art Uk con sede a Londra e dal 2018 dalla Galleria d’Arte Contini di Venezia e Cortina d’Ampezzo, la quale nel 2019 presenta la sua mostra personale ‘Stories of People and Things’ presso la sede di Cortina d’Ampezzo. Il suo lavoro è presente nella collezione privata del museo M.A.C.I.S.T. – Museo d’Arte Contemporanea Internazionale Senza Tendenze e in numerose collezioni pubbliche e private. paolovegas.com